Codice della strada, arriva il compromesso sulla manutenzione stradale
Un emendamento scioglie il nodo sulla mantenzione stradale e dei proventi delle sanzioni per le violazione al Codice della strada. Il provvedimento a firma di Angelo Maria Cicolani, relatore del Ddl sulla sicurezza stradale, attualmente all’esame della Commissione Lavori pubblici del Senato, reintroduce nell’articolo 28 del Ddl la suddivisione per i proventi delle multe: il 40% andrà al ministero delle Infrastrutture che ne dovrà usare almeno un quarto per la segnaletica e un altro quarto per la manutenzione delle barriere e del manto stradale. Il 15% al ministero dell’Interno per l’acquisto di automezzi, il 15% per il controlli anti-alcol e droghe, il 5% per l’insegnamento della sicurezza stradale nelle scuole e il 25% per i controlli su strada. Questa suddivisione, già introdotta dalla Camera, era stata bocciata dalla commissione Bilancio del Senato, ma con ogni probabilità verrà approvata nella seduta di martedì 4 maggio . “Da una prima analisi dei recenti lavori della Commissione Trasporti al Senato sulla riforma del Codice della Strada mi sembra che si stia raggiungendo un buon compromesso”, ha dichiarato il Presidente di Assosegnaletica Paolo Cattorini. Infatti, la riforma del Codice della Strada – ancora in discussione al Senato – potrebbe reinserire le percentuali vincolanti che derivano dalle sanzioni destinate alla manutenzione della segnaletica stradale inizialmente bocciate dalla Commissione bilancio. Resta di contro una forte preoccupazione per la corretta applicazione contabile di tutte le spettanze e le eventuali sanzioni. Di fatto non è molto chiaro quanto riportato negli articoli in questione a chi compete la contabilità e le modalità connesse. Pertanto, l’auspicio della categoria è che si possa procedere celermente alla conclusione dei lavori in corso al Senato e nel contempo che si avvii nei Ministeri competenti una procedura d’urgenza per chiarire e definire i flussi finanziari e una corretta governance dei proventi contravvenzionali.