Roma, si tenta di far ripartire il progetto della metro D. Campidoglio ripensa a costi e tracciato
Il Comune di Roma ripensa al progetto della Metro D. Convocata una commissione capitolina Trasporti dedicata al tema, presenti ai lavori l’assessore Linda Meleo, il presidente Enrico Stefàno e i responsabili di RomaMetroplitane, Claudio Pasquali, e dell’agenzia Roma servizi per la mobilità, Stefano Brinchi.
Per far ripartire il piano bisogna ridefinire il quadro economico dell’opera e apportare una revisione delle metodologie di scavo e delle soluzioni ingegneristiche e verificare il tracciato, come sostenuto dai tecnici di RomaMetropolitane.
Non sarà né facile né veloce resuscitare l’opera ma per la prima volta dopo tanti anni è tornata la volontà politica del Comune di Roma di riattivare il progetto. “L’opera – ha detto in tal senso Meleo – è nell’interesse di Roma Capitale e stiamo valutando di inserirla nel Pums. Il project financing non è negativo a priori anche se serve una rivisitazione. Anche i costi vanno rivisti ed in particolare la compartecipazione di Roma Capitale. Per accedere invece ai bandi di finanziamento pubblico serve un progetto avanzato. La procedura di revisione non sarà semplice ma è bene iniziare“.
L’iter burocratico
Lungo e tortuoso è stato fin qui l’iter burocratico della linea D. Sulla base del progetto iniziale del 2005 si arriva, nel 2006, alla decisione di percorrere la strada del project financing. Nel 2007 viene individuato il soggetto promotore nell’Ati tra Condotte, Pizzarotti e i francesi di Ratp per la sola gestione mentre nel 2008 si apre la conferenza dei servizi. Nel 2011 tutto si ferma quando l’Autorità sui trasporti emana una delibera per superare la formula della gara prescelta stabilendo che per riprendere la procedura sarebbe stata necessaria la revisione del tracciato e soprattutto della copertura finanziaria. Il Comune a quel punto
è costretto a revocare il bando di gara e poi – complice la crisi economica – il progetto si è arenato.
I passi da fare per ripartire
Il primo passaggio concreto per sbloccare la situazione è stato suggerito da una lettera dell’Avvocatura capitolina letta durante la riunione e che segnala come i ricorsi tra alcune aziende del consorzio promotore della linea D e il Comune si siano conclusi favorevolmente a favore del Campidoglio.
L’Avvocatura ha spiegato come “l’amministrazione dovrà confermare o meno l’interesse a proseguire la realizzazione dell’infrastruttura con lo strumento originariamente previsto, ovvero il Project financing”. In altre parole ora il Comune potrà decidere se la convenzione con il soggetto promotore debba essere stracciata, per fare posto ad un finanziamento totalmente pubblico, o rivisita “senza valorizzazioni immobiliari” come hanno confermato i consiglieri M5s presenti oggi.
Compiuto questo passo i tecnici del Comune potranno mettere le mani al quadro economico e verificare se confermare o meno il percorso della quarta linea, tra l’altro uno degli interventi piu’ votati nel Pums.
“Ora – ha concluso Stefàno – dobbiamo maturare la decisione politica su come gestire la precedente convenzione, come suggerito dall’Avvocatura, e poi tramutare tutto ciò in un atto amministrativo. Ma da oggi si riparte”. Soddisfatti anche i comitati presenti alla riunione come MetroXRoma e Salviamo la metro C.
“La metro D – ha chiarito Riccardo Pagano di MxR – attraversa la città consolidata e riuscirà a creare davvero quella struttura di rete che serve alla città. Bisogna accelerare con la progettazione definitiva”.
Il progetto
Il progetto della linea D nasce nel 2005 con un tracciato nord-sud che prevede, ad oggi, una tratta prioritaria tra Prati fiscali a piazza Fermi con fermate centrali, tra le altre, come Vescovio, Verbano, Fiume, Spagna, San Silvestro, Venezia, Sonnino e Trastevere.
La linea avrebbe poi due tratte esterne: a nord Prati Fiscali-Jonio-Ojetti con 5 fermate e a sud Fermi-Magliana-Eur con 4 fermate. Il costo della tratta prioritaria si aggira sui 2,2 miliardi che arrivano a 3,4 per l’intera tratta.
La linea D, quando vedrà la luce, utilizzerà treni automatizzati da 4 carrozze, 31 per la sola tratta prioritaria e 53 totali. Verranno costruite gallerie uniche a doppio binario per 20 km totali.