L’Arabia Saudita costruirà in casa UCAV cinesi
The King Abdulaziz City for Science and Technology (KACST) e China Aerospace Science Technology Corporation (CASC) hanno firmato un accordo per produrre unmanned aerial vehicles (UAV) in Arabia Saudita, riporta IHS Janes’s. I dettagli dell’intesa non sono ancora noti, anche se questa potrebbe includere l’UCAV Wing Loong II di Chengdu Aircraft Industry Group (CAIG), che ha effettuato il primo volo il 27 febbraio scorso. Per questo sistema multiruolo era stato infatti annunciato nello stesso giorno del Maiden Flight un contratto internazionale da parte di cliente anonimo, il maggior ordine in regime di foreign military sales mai ricevuto dalla Cina per una piattaforma unmanned. Secondo la stampa, l’Arabia Saudita acquisirà 300 UCAV cinesi per un ammontare di circa 10 miliardi di dollari e parteciperà alla loro produzione, grazie ad una partnership sottoscritta con China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), che produce la serie unmanned CH. La linea di assemblaggio dei sistemi d’arma sarà quasi sicuramente inoltre fornita da altri Paesi della Regione, come il Qatar. L’Arabia Saudita ha utilizzato l’UCAV cinese Wing Loong I, nello Yemen assieme al CH-4. Gli unmanned CH-4B e Wing Loong II hanno caratteristiche molto simili, specie in termini di payload: 400 kg e 32 ore di autonomia, il secondo, 345 kg e 40 ore il primo. Entrambi possono caricare munizioni aria-suolo e missili a guida laser. Il Wing Loong II in particolare, dotato di tre punti di attacco per carichi esterni sotto ogni ala, potrà effettuare missioni di intelligence, guerra elettronica e ricerca e soccorso (SAR). Droni cinesi sono stati impiegati anche da Iraq, dall’aeronautica nigeriana e dagli Emirati Arabi Uniti. Analisti cinesi hanno riferito alla stampa che il costo unitario del Wing Loong I, esportato anche in Kazakhstan, si aggira sul milione di dollari, 16 in meno rispetto ad un MQ-9 Reaper.