Aeroporto di Forlì: iter per la riapertura ancora bloccato
“È stato un colloquio proficuo e costruttivo. Ringrazio il vicepremier Matteo Salvini per il tempo che mi ha dedicato, per trovare una risoluzione per l’aeroporto. Il ministro dell’Interno ha mostrato di essere a conoscenza del problema, grazie anche alle notizie che gli aveva già fornito il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, che ha organizzato e presenziato all’incontro. A breve sarà lo stesso sottosegretario all’Interno Stefano Candiani a venire a Forlì per valutare la situazione”.
Con queste parole il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini ha commentato l’esito dell’incontro con il vice premier Matteo Salvini sulla questione aeroporto. Lo scalo forlivese infatti, in base a quanto emerge dalle cronache locali e dalle segnalazioni di alcuni cittadini che stanno cercando di tenere alta l’attenzione sul caso, ormai da alcuni mesi sembra rimasto impantanato in un nodo burocratico che ne pregiudica la riapertura. FA Srl, la nuova società di gestione dell’aeroporto Ridolfi, non è disposta a presentare l’istanza che viene richiesta dal ministero dell’Interno per l’inserimento dello scalo negli aeroporti di ‘Fascia A’, atto indicato dallo stesso ministero come necessario per l’assegnazione di una dotazione di 64 vigili del fuoco (costo circa 3 milioni di euro l’anno) indispensabile per la riapertura dello scalo.
“È una questione esclusivamente tecnica – ha spiegato Sandro Gasparrini, amministratore delegato di FA Srl –. Noi ci atteniamo a quanto prescritto dalla concessione, secondo cui è l’Enac ad avere la titolarità a interfacciarsi con le altre istituzioni. Dobbiamo attenerci alla strada maestra indicata dall’Enac e dal ministero dei Trasporti”.
I vincitori del bando per la gestione non hanno dunque accolto l’invito del sindaco di avviare la procedura di istanza secondo quanto indicato dal ministero dell’Interno, in quanto tale procedura viene contestata e risulta in contraddizione col ministero da cui il concessionario dipende, vale a dire quello delle Infrastrutture e Trasporti. Il MIT sostiene infatti una procedura che non prevede l’istanza dei gestori dello scalo ma un atto dell’Enac, mentre il ministero dell’Interno sostiene che debba essere il gestore a dover avviare l’iter con una domanda.
L’ultimo atto del ministero dei Trasporti, lo scorso maggio, è stata una replica della Direzione Generale degli Aeroporti e del trasporto aereo, inviata alla Regione Emilia-Romagna, all’Ufficio di Gabinetto del MIT, al ministero dell’Interno, al dipartimento Vigili del Fuoco e all’Enac, che sollecitava l’avanzamento dell’iter, secondo cui “questa Direzione, per quanto di competenza, sentito l’Enac, comunica che nulla osta all’inserimento dell’aeroporto di Forlì nell’elencazione degli aeroporti” di fascia A. Tale missiva è stata erroneamente comunicata dalla Regione lo scorso maggio come “un nulla osta del ministero dell’Interno”, creando una certa confusione, in quanto il ministero dell’Interno non deve dare alcun nulla osta ad altri, ma prendere il provvedimento conclusivo dell’iter, vale a dire il decreto con cui Forlì passa “in serie A”. D’altra parte il Viminale indica un iter che però è applicabile solo ai piccoli scali (e non è il caso dell’aeroporto romagnolo).