Icao: entro settembre potrebbero essere 1,2 miliardi in meno i viaggiatori in aereo
In base alle ultime proiezioni dell’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (Icao), rispetto allo scenario degli ultimi anni, entro il prossimo mese di settembre i passeggeri del trasporto aereo internazionale potrebbero scendere di ben 1,2 miliardi.
Le stime Icao mostrano anche che la capacità potrebbe diminuire a livello internazionale di due terzi rispetto a quanto previsto per i primi tre trimestri di quest’anno, portando una contrazione dei ricavi delle compagnie aeree che si aggira tra 160 e 253 miliardi di dollari per il periodo gennaio-settembre.
L’Europa e l’Asia-Pacifico saranno le più colpite dal punto di vista della capacità e dagli impatti sulle entrate, seguite dal Nord America. Allo stesso modo, la riduzione più sostanziale del numero di passeggeri dovrebbe essere in Europa, specialmente durante la sua stagione estiva di punta, seguita dall’Asia-Pacifico.
L’agenzia delle Nazioni Unite per l’aviazione civile si sta occupando di fornire analisi regolarmente aggiornate sull’impatto economico di COVID-19 sul trasporto aereo dall’inizio di febbraio.
Poiché la connettività aerea è fondamentale per lo sviluppo economico e sostenibile in ogni regione del mondo, queste informazioni sono di fondamentale importanza per i governi nazionali e le organizzazioni regionali che stanno pianificando le azioni per la ripresa delle attività economiche così fortemente impattate dalla pandemia.
“Poiché la gravità e la durata complessive della pandemia sono ancora incerte, l’Icao ha sviluppato sei diversi percorsi di recupero in due scenari indicativi per esplorare le potenziali implicazioni economiche a breve termine della pandemia di COVID-19”, ha spiegato il segretario generale Icao Fang Liu.
Il primo scenario possibile è caratterizzato da un percorso a forma di V, con un primo segno di recupero a fine maggio: questo primo scenario contempla una riduzione complessiva dei posti offerti dalle compagnie aeree che varia dal 41 al 56%, una riduzione complessiva da 705 a 963 milioni di passeggeri, una perdita potenziale di ricavi operativi lordi delle compagnie che oscilla tra 160 e 218 miliardi di dollari.
Il secondo scenario possibile è caratterizzato da un percorso a forma di U, con riavvio più lento, nel terzo trimestre o successivo: in questo secondo caso la riduzione complessiva dei posti offerti dalle compagnie aeree varia dal 57 al 67%, la riduzione complessiva dei passeggeri si aggira tra 961 e 1.117 milioni, tra 218 e 253 miliardi di dollari oscilla la potenziale perdita di entrate operative lorde delle compagnie aeree. Naturalmente l’impatto dipende dalla durata e dall’entità dell’epidemia e dalle misure di contenimento, dal grado di fiducia dei consumatori per i viaggi aerei, condizioni economiche, ecc.