La nuova era dell’Aeronautica Militare
“Si spendono 64 milioni di euro al giorno per la difesa, ma in quella spesa c’è tutto, non si tratta solo di missili e aerei come qualcuno dice, ma anche di garantire la sicurezza dei cittadini”. Questa in sostanza la replica del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ai recenti articoli di stampa, che quantificano in 23,4 miliardi di euro la spesa complessiva stimata per il 2017. “C’è stato un piccolo incremento nel bilancio per le spese militari che tiene conto di tutto, compreso il passaggio della Guardia Forestale nell’Arma dei Carabinieri. La Difesa – ha continuato il ministro – non può continuare a tagliare e quest’anno spenderemo l’1,15% del Pil, soldi ben spesi, se pensiamo al vasto impiego delle Forze Armate e all’attuale domanda di sicurezza richiesta dai cittadini”.
L’occasione per questo intervento è stata la presentazione al Centro Alti Studi Difesa del calendario 2017 dell’Aeronautica Militare italiana, una summa dell’attività presente e della vision futura della Forza Armata, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Graziano e il Capo di SMA, Enzo Vecciarelli. “La scelta del Casd non è casuale”, ha detto ancora il ministro, spiegando come nell’elemento interforze risieda l’esaltazione delle identità delle singole Forze Armate e il prerequisito di un cambiamento divenuto necessario. “Qui si formano tutti gli ufficiali e gli aggettivi che ci ha raccontato questo calendario sono declinabili a tutte le Forze Armate: interoperabilità, interscambio, flessibilità, mission dell’Aeronautica e di tutte le Forze Armate. Ora avremo delle norme da approvare, ma il pensiero del Libro Bianco sta diventando realtà”.
Di Libro Bianco e di riorganizzazione della Forza Armata ha parlato, a più riprese, anche il capo di SMA. “È tempo di attraversare il guado, di riorganizzarci con nuovi elementi identificativi. In un’ottica interforze stiamo pensando ad uno Stato Maggiore più snello di quello attuale, che ci permetta di concentrarci meno sul quotidiano e più sulla strategia (in cui rientra anche il concetto di Stormo, su cui l’Arma Azzurra si sta in questo momento focalizzando, NdR). Dobbiamo essere pronti ad affrontare qualsiasi cambiamento – ha detto il generale Vecciarelli –, è questa la nostra vision per il 2017. Un’Aeronautica sempre più efficiente ed integrata a livello interforze, che oltre a garantire la difesa del territorio e la tutela della sovranità nazionale possa esprimere significative capacità operative nel sistema geopolitico di sicurezza internazionale e contribuire, nel contesto interdisciplinare, alla salvaguardia delle persone, delle cose, della cultura e dei valori del Paese”.
“Le nostre Forze armate – ha quindi sottolineato il generale Claudio Graziano – sono impegnate, come forse mai prima, in numerosi teatri operativi internazionali per garantire la sicurezza internazionale e l’Aeronautica Militare continua a confermarsi una splendida risorsa sempre più all’avanguardia e pienamente integrata nella realtà interforze”. Un’Aeronautica sempre più coesa e sempre più utile al Paese è stato dunque il tema portante del calendario 2017. Significativo anche il titolo scelto, “Aeronautica 4.0”, che riprende il concetto di “Industria 4.0”, a testimoniare la piena entrata nella “quarta rivoluzione industriale”, fatta di automazione, tecnologia smart, realtà virtuale, cyber-sistemi modulari, flessibili e pienamente interoperabili. Mezzi sofisticati – spiega l’Aeronautica – e tecnologie all’avanguardia intorno alle quali ruota e si evolve una struttura complessa, in collaborazione con le altre Agenzie dello Stato.
Nel corso della presentazione del calendario 2017, che ha toccato molti degli assetti presenti e futuri dell’AM, si è parlato anche di F-35. “Sul JSF – ha detto il capo di SMA – abbiamo delle responsabilità, non l’abbiamo spiegato bene. Per la prima volta avremo la possibilità di avere dei vantaggi d’impresa dati dalla bassa osservabilità e dalla sensor fusion (l’integrazione totale dei sensori avionici e di comunicazione, NdR). Questo caccia infatti – ha spiegato il generale Vecciarelli – ha una capacità di calcolo e di redistribuzione dei dati raccolti 50 volte superiore ad altri mezzi. In tempo reale avremo la conoscenza della realtà operativa, questo significa che, a livello politico-militare, potremo decidere al meglio sull’opportunità di compiere un’operazione. Un cambio di passo enorme rispetto alle Guerre del Golfo o alla Libia”.