La Scuola di Ingegneria Aerospaziale festeggia i 90 anni
I due grossi palloni che spuntano sulla via Salaria sono ormai diventati il simbolo della Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma, che il 22 ottobre ha celebrato un anniversario importante, i 90 anni dalla sua fondazione. Novant’anni che hanno fatto la storia dello spazio nel nostro Paese e che, grazie a Luigi Broglio e al progetto San Marco, hanno consentito all’Italia di essere la terza nazione al mondo a mettere in orbita un satellite. “Durante questi anni sono state fatte delle cose così ciclopiche che abbiamo il dovere di raccontarle e di celebrarle – sottolinea ad Avio Italia il preside Paolo Teofilatto, spiegando i motivi dell’evento -. Dobbiamo pensare che eravamo negli anni ’50, agli albori dello spazio, che era appannaggio di Stati Uniti e Russia. L’Italia è stata la terza nazione ad affacciarsi in questo campo e grazie al San Marco 1 il nostro Paese è stato il terzo al mondo ad aver lanciato e gestito un satellite in orbita”. La Scuola, caso unico e irripetibile a livello mondiale, ha gestito per circa trenta anni una base di lancio di satelliti situata presso Malindi in Kenya.
E ancora oggi continua a mantenere primati: dal 2000 infatti ha realizzato un programma chiamato Unisat per la realizzazione e il lancio di microsatelliti universitari, progettati e costruiti con gli studenti ed è l’unica istituzione al mondo ad aver messo in orbita sette satelliti realizzati dagli studenti negli ultimi quindici anni. La scuola ha infatti stretto un accordo con una società russo ucraina per la messa in orbita dei satelliti, che vengono lanciati con il vettore Dnepr, mentre il satellite Lares è stato messo in orbita dal vettore italiano Vega, con il lancio inaugurale del 2012.
La Scuola ha aperto le proprie attività didattiche e scientifiche anche agli studenti stranieri e ha stretto una collaborazione con i licei, per “rompere il muro”, come sottolinea il preside Teofilatto, e far conoscere la Scuola a tutti gli studenti con la passione per l’aerospazio e per l’avventura.
Le celebrazioni hanno preso il via alle 10 per durare fino a tarda sera: dopo i saluti delle autorità nel pomeriggio sono stati presentati i maggiori risultati scientifici conseguiti dalla Scuola nei suoi 90 anni e la sera, dopo la proiezione del film Interstellar, Band Universitarie si sono confrontate in una gara musicale. Nel corso della manifestazione sono stati esposti i sistemi spaziali sviluppati dalla Scuola nel tempo e mostrate fotografie e filmati di epoca e delle attività correnti.