Inizia la missione per il ritorno sulla Luna, partita Artemis I
La missione Artemis 1 è partita. Mercoledì 16 novembre alle 7:47 italiane, è stato lanciato con successo dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral lo Space Launch Systems (SLS), con a bordo Orion, il nuovo veicolo spaziale che passerà le prossime settimane nello spazio per testare tutti i sistemi. Artemis 1 è il programma della Nasa in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che ha l’obiettivo di portare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna e, un giorno, raggiungere Marte. Obiettivo di Artemis è infatti quello di tornare sul nostro satellite per restarci. La Luna non sarà solo un punto di arrivo, ma di partenza, perché il passo successivo sarà quello di testare le tecnologie necessarie ad effettuare missioni umane su Marte.
L’Italia, con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), gioca un ruolo di primaria importanza nel programma Artemis. Orion è infatti dotato del modulo di servizio europeo (European Service Module – ESM) con il compito di fornire elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua al veicolo. Il modulo di servizio ESM è stato realizzato dall’ESA con un’Importante partecipazione dell’industria italiana. Leonardo ha realizzato i pannelli fotovoltaici (PVA) ad altissima efficienza che compongono le quattro “aIi” del modulo di servizio. Queste unità assorbono l’energia generata dal Sole, la regolano in modo da ottenere un’erogazione uniforme e la distribuiscono dove è necessaria. Ogni “ala” è lunga sette metri ed è composta da tre pannelli che alimentano i computer e l’elettronica di bordo, ma anche gli esperimenti. La potenza totale erogata dai pannelli di Orion è di oltre 11Kw, il che significa che ogni ala potrebbe alimentare un’abitazione italiana.
Leonardo ha inoltre realizzato le unità di controllo e distribuzione della potenza, sistemi che contribuiranno ad alimentare Orion durante il viaggio verso la Luna, fornendo l’energia necessaria per varie funzioni della capsula. Thales Alenia Space (joint venture Thales 67% e Leonardo 33%), invece, ha curato la struttura e i sottosistemi critici del modulo, compresa la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico.
“Con il lancio della prima missione Artemis si apre una nuova epoca per l’esplorazione spaziale. Tornare sulla Luna e stabilire una presenza umana permanente è un progetto molto ambizioso, ma possibile – ha dichiarato Luigi Pasquali, Coordinatore della attività spaziali di Leonardo -. Come Leonardo abbiamo dimostrato di avere tutte le competenze necessarie per poter supportare le missioni delle agenzie europee e mondiali e lo sviluppo di una Lunar Economy sostenibile: dalle infrastrutture orbitanti e moduli pressurizzati realizzati da Thales Alenia Space, a tecnologie abilitanti come robotica e sensori sviluppati negli stabilimenti Leonardo, fino ai servizi di telecomunicazione e navigazione di Telespazio.”
Orion, nel corso di questa prima missione senza astronauti a bordo, raggiungerà la Luna, farà un giro intorno al nostro satellite e tornerà sulla Terra a dicembre per atterrare nell’Oceano Pacifico.
A seguire il viaggio del veicolo Orion intorno alla Luna, insieme all’Agenzia Spaziale Italiana, ci saranno anche le antenne del Centro Spaziale del Fucino di Telespazio. Con parabole di undici metri di diametro, le antenne riceveranno in tempo reale i segnali radio di Orion, che viaggerà fino a 448.000 km di distanza dalla Terra, contribuendo al tracciamento della sua traiettoria. I dati raccolti dal Fucino saranno quindi condivisi con la Nasa tramite l’infrastruttura per comunicazioni di missione ASINET, di cui Telespazio è uno dei principali partner industriali, per dimostrare la capacità di supportare il tracciamento delle future missioni di esplorazione spaziale verso la Luna e, in futuro, verso Marte.
La seconda missione, Artemis II, effettuerà poi il primo test di volo attorno alla Luna con a bordo l’equipaggio e servirà a dimostrare che i sistemi di Orion sono pronti a sostenere gli astronauti in missioni di lunga durata e permetterà all’equipaggio di esercitarsi in operazioni essenziali per il successo della missione successiva. Infine, Artemis III, rappresenterà il ritorno dell’umanità sulla superficie della Luna, facendovi atterrare la prima donna e il prossimo uomo.