Lynn (Leonardo DRS): ecco perché il T-100 ha delle chance di vincere negli Stati Uniti
“Pensiamo di avere buone opportunità”. Così in un’intervista, William Lynn, ceo di Leonardo DRS, a proposito della “gara dell’anno”, quella relativa cioè al nuovo addestratore avanzato dell’USAF, che sta entrando nel vivo e che ha visto la controllata statunitense di Leonardo subentrare nel ruolo di prime contractor, dopo l’addio di Raytheon, seguito allo sfilamento di General Dynamics Corporation. Le offerte da parte delle aziende in gara sono attese entro il 30 marzo. La posta è davvero alta, si parla di 628 milioni di dollari per 350 aerei iniziali e relative attrezzature a terra, che potrebbero arrivare a 16 miliardi di dollari. A tutt’oggi le favorite sono Boeing (in team con la svedese Saab) e Lockheed Martin, che assieme alla coreana KAI propone il T-50. Assieme a loro, oltre a Leonardo DRS con il T-100, variante per la gara americana dell’M-346, Sierra Nevada Corporation, che per l’occasione corre con Turkish Aerospace Industries (TAI). “Lockheed e Boeing possono anche catturare i titoli dei giornali – ha aggiunto il responsabile – ma alla fine per vincere servono i numeri: soluzioni a basso costo e a basso rischio”.
Anche Leonardo, così come le altre aziende della difesa in lizza per aggiudicarsi una gara indetta dal Pentagono, sta facendo leva sui posti di lavoro che si potrebbero creare negli Stati Uniti. A questo proposito Lynn ha spiegato che a breve sarà annunciato, congiuntamente ai partner industriali, Honeywell (motori), basata in Arizona, e CAE (simulatori), in Florida, il sito di produzione Usa dei nuovi addestratori. D’accordo con Lynn anche Chris Stellwag, portavoce CAE, che ha ricordato alla stampa come l’M-346 abbia vinto tutte le competizioni laddove in gara. Secondo Leonardo poi, l’aeronautica americana prenderà una decisione basandosi esclusivamente su criteri oggettivi, ovvero “il prezzo, leggermente variato per capacità e rischio”, spiega Lynn, sottolineando come questo avvantaggi non poco l’offerta rappresentata dal T-100. “Il Pentagono – ha concluso Lynn – può sfruttare un sistema militare la cui tecnologia è già stata sviluppata da Leonardo per altri, ma che creerà posti di lavoro qualificati negli Stati Uniti”.