Il Porto di Trieste si presenta alle realtà industriali del Nord-Est
Oggi il Porto di Trieste si presenterà alle realtà industriali del Nord-Est, presso la sede dell’Unione degli Industriali di Pordenone. L’incontro ha lo scopo di presentare le opportunità che lo scalo triestino può offrire alle realtà locali in termini di nuovi servizi intermodali, di condizioni tariffarie e di possibili sviluppi di nuove attività grazie al regime di Punto Franco.
Nell’occasione verranno presentate le possibilità che deriveranno dalla riconversione del Porto Vecchio in termini di sviluppo di nuovi business per le imprese del Nord-Est.
“È una iniziativa particolarmente significativa, che ci consente di presentare il Porto di Trieste e Porto Vecchio a una qualificata platea di industriali del Nordest – ha dichiarato Roberto Cosolini, Sindaco di Trieste -. Trieste, con le proprie infrastrutture e i propri servizi, può e vuole essere un motore di sviluppo economico di area vasta e di ciò gli imprenditori della regione ne sono consapevoli, così superiamo definitivamente inutili steccati e logiche di separatezza che hanno profondamente penalizzato, per tanti anni, tutta la nostra comunità. Città e Porto stanno accettando fino in fondo questa sfida e questo è sicuramente un punto di svolta importante. Per quanto mi riguarda mi soffermerò in particolare sul Porto Vecchio, tenuto conto che il Commissario e gli operatori portuali potranno presentare al meglio la realtà e le prospettive del nostro scalo, inoltre sottolineerò come il Porto sia parte integrante di una città che sta scommettendo fortemente sul mare a tutti i livelli”.
“Oggi la quasi totalità dei traffici del porto di Trieste è estero su estero – ha spiegato Zeno D’Agostino, Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Trieste -. Un fattore connotante per l’unico scalo a vocazione internazionale d’Italia. Questo dato positivo però fa riflettere sul fatto che ad oggi il porto non ha sviluppato appieno le sue potenzialità a servizio della manifattura del Nord-Est. Grazie agli ottimi collegamenti ferroviari e stradali, il porto è perfettamente collegato alla rete logistica del Friuli Venezia Giulia. Fernetti, Cervignano, Pordenone possono essere il naturale retroporto di Trieste. Solo un’integrazione efficiente tra le infrastrutture a mare e a terra può portare dei vantaggi per il territorio e delle ricadute economiche per le realtà produttive che vi sono insediate e con cui dobbiamo dialogare maggiormente. In questo contesto, Pordenone, città ponte tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, diventa il luogo ideale da cui partire per raccontare come stiamo lavorando a Trieste”.