Merci pericolose, Ministero: più attenzione alle ferrocisterne
Carri chiusi male, difetti nei dispositivi di tenuta delle chiusure, non corretto posizionamento di alcuni loro elementi. Queste le cause individuate dal Ministero dei Trasporti sugli inconvenienti ferroviari occorsi ai treni di merci pericolose in viaggio in Italia dal 18 settembre 2009 al 26 agosto 2010. La relazione d’indagine riguarda gli incidenti che, con anomala frequenza, hanno coinvolto i convogli percorrenti la rete nazionale nel periodo considerato. In 42 casi (analizzati da un’apposita commissione sulla base dei rapporti informativi e degli elementi conservati nelle banche dati di Rfi) si è avuto lo sversamento della merce e in alcuni di questi le perdite sono state provocate solo e unicamente dal non corretto serraggio delle ferrocisterne. Tutti gli eventi ai treni si localizzano sulle linee ferroviarie del Centro-Nord Italia, fra i compartimenti di Genova, Bologna, Roma, Trieste, Verona, Milano, per la precisione in corrispondenza di scali di confine come Ventimiglia Parco Roja (transito da e per la Francia), Tarvisio (da e per l’Austria), Villa Opicina (da e per la Slovenia) e Brennero (da e per Austria). Gran parte degli episodi coinvolge treni provenienti da reti estere, soprattutto la Francia. Quanto a merce trasportata, si nota la prevalenza di idrocarburi gassosi in miscela liquefatta (codice Onu 1965), etere etilbutilico (codice Onu 1179) ed etere metil-ter-butilico (codice Onu 2398). I pericoli più ricorrenti derivano dalla presenza di liquido altamente infiammabile (codice pericolo 33) o di gas infiammabile (codice pericolo 23).
Oltre alle cause dirette, la commssione d’indagine ministeriale ha individuato alcune cause indirette: carenza negli accertamenti di eventuali non conformita (a carico del trasportatore); carenze nelle verifiche della tenuta dei dispositivi di chiusura (a carico del riempitore); difetti di manutenzione delle cisterne (a carico del gestore). Da qui, due raccomandazioni rivolte all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, una volta a chiarire le responsabilità dei fatti e l’altra per stimolare un maggiore coordinamento con le agenzie dei Paesi confinanti allo scopo di intensificare i controlli nelle stazioni di confine. Sul piano normativo, Ansf, Rfi e Ministero dei Trasporti hanno già emanato provvedimenti in tal senso, specie per quanto riguarda le visite tecniche di scambio ai treni nel passaggio da un Paese all’altro, per la sicurezza ferroviaria nel suo complesso, con particolare attenzione alle merci più pericolose (classi 2, da 3 a 6, 8 e 9 del Rid) e per la verifica tecnica dei singoli veicoli.
Vincenzo Foti