ANSV: due raccomandazioni di sicurezza su operazioni di volo su aviosuperfici
L’Agenzia nazionale sicurezza volo ha emanato due raccomandazioni di sicurezza destinate all’Enac relative alle operazioni di volo su aviosuperfici. Nella prima (ANSV-6/SA/1/17) raccomanda di prevedere uno specifico addestramento pratico, da effettuarsi a doppio comando con un istruttore di volo, anche per quei piloti che intendano operare in autonomia su aviosuperfici diverse da quelle in pendenza e a fondo innevato o ghiacciato; tale addestramento dovrebbe comprendere, ad esempio, decolli e atterraggi su piste corte e su piste in erba (tenendo conto delle prestazioni del velivolo da impiegare), tecniche per la individuazione degli ostacoli, ecc. In tale contesto, l’ANSV raccomanda anche di valutare la possibilità di definire una specie di classificazione per le aviosuperfici, in relazione, ad esempio, alla lunghezza della pista, al tipo di pavimentazione, agli ostacoli ivi presenti, ecc.
Nella seconda (ANSV-7/SA/2/17) raccomanda di “aggiornare le disposizioni contenute nella seconda parte, nella terza parte e nelle appendici del dM Infrastrutture e trasporti 1 febbraio 2006, al fine di garantire idonee aree di sicurezza in prossimità delle testate pista anche delle aviosuperfici gestite e non solo di quelle gestite e autorizzate, in modo tale da assicurare che le operazioni di volo possano svolgersi in sicurezza e che comunque possano essere limitati i danni a carico degli aeromobili conseguenti ad eventuali uscite laterali di pista, atterraggi corti (prima della testata pista) e atterraggi lunghi (con uscita di pista oltre la testata)”.
Raccomanda, inoltre, di “provvedere affinché vengano presi in considerazione, ai fini della sicurezza delle operazioni sulle aviosuperfici in questione, non solo gli ostacoli in elevazione previsti nel citato dM, ma anche gli ostacoli naturali e artificiali presenti al suolo, come ad esempio ampi fossati, dirupi, avvallamenti del terreno, canali di scolo delle acque, sovente presenti in prossimità delle testate pista e talora posti lateralmente alle piste stesse, che hanno spesso contribuito ad aumentare i danni riportati dagli aeromobili nel caso di inappropriata gestione, da parte del pilota, della manovra di atterraggio”. Infine raccomanda di “prevedere un’integrazione alle appendici (ad esempio all’appendice 3), in modo da garantire che, anche per le aviosuperfici gestite e non solo per quelle gestite e autorizzate, siano previste idonee aree di sicurezza in prossimità delle testate pista, che tengano conto, oltre che della lunghezza delle piste, anche della tipologia della pavimentazione delle stesse e delle prestazioni degli aeromobili che vi possano operare”.