Rc Auto: Federcarrozzieri rivendica la libertà di scegliere l’officina
Interventi concreti contro le clausole di polizza che penalizzano i consumatori che scelgono liberamente in quale officina riparare il proprio veicolo. Li chiede Federcarrozzieri che in attesa dell’approvazione definitiva del Ddl Concorrenza, ha incontrato l’Ivass (Istituto vigilanza assicurazioni). Il presidente dell’associazione Davide Galli (nella foto) ha illustrato a Trasporti-Italia la situazione, spiegando quali sono le ragioni di protesta dei carrozzieri e come la questione si è evoluta nel tempo.
Quando avete cominciato questa battaglia?
Prima di tutto è necessario dire che il territorio nazionale italiano è composta da tre grandi gruppi assicurativi principali che insieme coprono il 70% del mercato: parliamo del gruppo UnipolSai, Generali e Alliance. Tutto è nato nel 2007 quando è stato introdotto l’indennizzo diretto che dà la possibilità alle compagnie di assicurazione, dopo un incidente, di anticipare per nome e per conto del responsabile civile i soldi delle riparazioni. Quindi non è più quest’ultimo a pagare, ma è la compagnia mandataria; inoltre, contemporaneamente, alle compagnie è stato concesso di vendere le polizze in “forma specifica”, ed ecco il problema. A fronte di uno sconto al consumatore, si possono prevedere delle limitazioni in fase di liquidazione del risarcimento. Ma l’Rc Auto in Italia è obbligatoria e quindi limitazioni non ce ne dovrebbero essere, sono sorte così alcune sentenze e forme di protesta da parte dei consumatori. Noi carrozzieri il mercato lo subiamo, soprattutto quelli indipendenti che rappresentiamo come Federcarrozzieri: da un giorno all’altro ci siamo trovati a diventare fiduciari di compagnia. Qualcuno ha protestato dando vita a questa associazione, ma anche ad altre che vogliono riportare al danneggiato il diritto di gestire il risarcimento. L’operazione non è piaciuta perché mette in discussione l’indennizzo diretto, ma noi siamo riusciti a ottenere due pronunce distinte (sentenza 657 del 6 febbraio 2017; sentenza 1530 del 20 marzo 2017) che sanzionano come vessatorie queste clausole. In entrambi i casi le polizze oggetto della controversia penalizzano, riducendo il risarcimento, l’assicurato che sceglie liberamente come riparare la propria auto. Per cinque anni circa siamo riusciti a dare un servizio agli automobilisti che sceglievano liberamente di venire da noi a riparare l’auto senza dover tirare fuori soldi: purtroppo la polizza dice chiaramente che se il consumatore va dalla carrozzeria non fiduciaria della compagnia, possono essere applicate delle franchigie, limitazioni o addirittura ritorsioni di stampo legale.
A livello legislativo è stato più volte tentato di sancire la possibilità per le compagnie di obbligare i consumatori in questo senso, non lasciandogli libera scelta, ma noi siamo intervenuti per annullare il provvedimento: sono tre le leggi accantonate finora. Il Ddl Concorrenza, proprio ieri approdato in Senato, conteneva precedentemente norme che limitavano la facoltà di scelta ma noi abbiamo chiesto la modifica del testo, ora è stato “depurato” e non dovrebbe più creare problemi. Chi difende queste limitazioni si nasconde dietro al fatto che con questa modalità il consumatore spenderebbe meno per le riparazioni, ma abbiamo scoperto con alcune indagini problemi di trasparenza a livello burocratico ma anche riparazioni non corrette per le vetture in convenzione. A differenza di una carrozzeria indipendente, il fiduciario dialoga solo con la compagnia, mentre noi preferiamo rivolgerci al consumatore e dimostrargli con foto e documenti la trasparenza e la correttezza del nostro del lavoro.
Quindi qual è l’attuale situazione?
L’Ivass non era a conoscenza di tutti i dettagli e nel corso dell’incontro sono state approfondite tutte le dinamiche. Le clausole ancora ci sono ma ci auguriamo che grazie al Ddl Concorrenza potrà essere introdotta la facoltà di scelta da parte del consumatore: il danneggiato deve poter essere sempre libero di scegliere la carrozzeria di fiducia, non si può imporre col raddoppio della franchigia. Oggi otteniamo questo risultato solo attraverso le cause, ma noi non vogliamo contenziosi che intasano i tribunali, chiediamo solo che la compagnia ci consenta di incassare in tempi rapidi senza limitazioni, anche perché bisogna prendere atto che i giudici ci danno sempre ragione. La situazione si potrebbe risolvere semplicemente avendo maggiore chiarezza nella polizza e maggiore libertà di scelta senza limitazioni. Il Ddl Concorrenza ora stabilisce chiaramente che il danneggiato ha diritto all’integrale risarcimento: se passa così com’è, il consumatore potrà gridare vittoria perché potrà disporne in modo totale senza limitazioni.