Tunisia: nave Grimaldi ferma, Cna-Fita scrive al Mit
La presidente nazionale di CNA-Fita Cinzia Franchini ha scritto una lettera ai ministri Corrado Passera e Giulio Terzi di Sant’Agata affinché i rispettivi ministeri (Trasporti ed Esteri) possano tempestivamente attivarsi per risolvere il boicottaggio della nave italiana “Eurocargo Bari” dell’armatore Grimaldi Napoli. La nave cargo, bloccata nel porto tunisino di La Goulette dal 23 novembre, trasporta camion e rimorchi carichi di materiale destinato al mercato del Paese; è carica di trailer, camion e auto, con autisti al seguito.
“La CNA-Fita – ha scritto nella lettera Cinzia Franchini – ritiene preoccupante che, a poco più di un mese dal debutto degli accordi Euromed, previsto con l’inizio del 2013, si debba assistere a questo tipo di comportamenti da parte di compagnie armatoriali tunisine già operanti nei nostri scali. Ritenendo quindi del tutto ingiustificati i disagi arrecati alla nave ‘Eurocargo Bari’ e agli autotrasportatori caricati su di essa Vi chiediamo di attivarVi affinché si scongiuri da parte dell’armatore Grimaldi l’abbandono della linea di collegamento diretto tra lo scalo di Genova e quello tunisino. Sarebbe infatti grave e preoccupante che, nell’ambito di collaudati accordi bilaterali tra Italia e Tunisia, non si riuscisse a garantire l’operatività in libera concorrenza tra armatori nel Mar Mediterraneo”.
Lo stop all’attracco sarebbe giunto dopo una manifestazione di protesta dei marittimi della società tunisina Cotunav (Compagnie Tunisienne de Navigatione), inscenata sulle banchine dove ormeggia la nave da carico italiana. Le rimostranze sarebbero alle possibili ripercussioni agli affari della Cotunav legate alla concorrenza della Grimaldi.
Sono tuttora in corso trattative tra il Gruppo armatoriale Grimaldi e le Autorità tunisine, anche attraverso la Farnesina, il ministero dei Trasporti e – viene riferito da un portavoce della compagnia napoletana – anche il vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, a Tunisi per l’inaugurazione di un Centro per gli affari e le tecnologie.
“La situazione venutasi a creare nel porto di Tunisi-La Goulette – afferma Paolo d’Amico, Presidente Confitarma – è gravissima perché vengono calpestati i più elementari principi di diritto internazionale sulla liberta dei traffici commerciali. Avevo già segnalato nel corso dell’Assemblea di ottobre il comportamento inaccettabile delle autorità tunisine e avevamo avuto assicurazioni dal Sottosegretario Improta dell’interessamento della nostra Amministrazione per garantire al nostro armatore la possibilità di operare in quel Paese nel rispetto dei principi di libera concorrenza e parità di trattamento con i vettori locali”.
(Nella foto una nave del Gruppo Grimaldi)