Assiterminal discute il futuro del sistema logistico portuale italiano
Cognolato: I porti, spina dorsale del nostro Paese, ma bisogna essere uniti
Si è svolta ieri a Roma, presso la Sala Longhi di Unioncamere, l’Assemblea pubblica di Assiterminal dal titolo: “I porti: spina dorsale d’Italia. Il valore dei terminal per l’economia nazionale”, promossa con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
I nodi chiave del settore terminalistico italiano
L’incontro ha rappresentato un momento di dialogo tra istituzioni e imprese, con l’obiettivo di analizzare i nodi chiave del settore terminalistico italiano ed individuare soluzioni condivise per il rafforzamento della competitività del sistema portuale nazionale.
A dare valore istituzionale all’appuntamento, la partecipazione del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, il videomessaggio del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il sostegno del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, e la presenza dell’On. Salvatore Deidda, Presidente della IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, insieme a numerosi rappresentanti del mondo politico, associativo e imprenditoriale.
Sono intervenuti nei saluti iniziali anche l’Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Giovanni Acampora, Presidente di Assonautica Italiana e Si.Camera, Mario Zanetti, Delegato per l’Economia del Mare di Confindustria, e Lamia Kerdjoudi-Belkaid, Segretario Generale di FEPORT.
Il ruolo strategico dei terminal portuali nella catena logistica nazionale
Nel suo intervento di apertura, il Presidente di Assiterminal Tomaso Cognolato ha ribadito il ruolo strategico dei terminal portuali nella catena logistica nazionale, sottolineando la necessità di un approccio pragmatico e condiviso tra pubblico e privato per affrontare le sfide del mercato.
Nel corso della mattinata si sono confrontati operatori dei tre principali comparti portuali – merci e ferroviario, passeggeri, ro-ro e autotrasporto – evidenziando opportunità, criticità e prospettive di sviluppo.
I tre panel hanno sottolineato la necessità di un dialogo costante tra imprese terminalistiche, logistica e policy maker.
Il rapporto di Fedespedi
Presentato anche il rapporto “Flussi commerciali e dimensione economica dei terminal in alcuni porti italiani”, realizzato da Fedespedi in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – OsserMare, per Assiterminal.
“Il Report ha evidenziato che, con l’effetto annuncio dei dazi nel primo trimestre 2025, l’Italia ha visto scendere il proprio export in USD da 7,1 miliardi a marzo a 6,2 miliardi ad aprile. Considerando che circa la metà del commercio internazionale è legata alle Global Value Chain riorganizzare queste complesse catene di fornitura non è cosa semplice, né sul piano industriale né su quello logistico”- ha commentato Antonello Testa, Coordinatore Nazionale di Ossermare.
Lo Shore Power per la transizione energetica e digitale
Riguardo la transizione energetica, il Presidente Cognolato ha dichiarato: “Il modello operativo per il cold ironing, le linee guida per il GNL, tutti gli strumenti che possono mettersi in campo per sviluppare competitività nei nostri porti devono essere messi a terra: a questo proposito infatti, concretamente, abbiamo individuato in NatPower il partner industriale per realizzare un modello funzionale di shore power. Questi percorsi non possono prescindere dall’interlocuzione tra pubblico e privato: solo attraverso il confronto tra regole e economia reale si possono individuare soluzioni veramente realizzabili.”
Assiterminal oggi rappresenta 95 aziende che operano nella logistica portuale e nella mobilità delle persone in 34 porti. Più di 5.000 lavoratori, circa il 70% del mercato container movimentato nei porti gateway, il 90% del traffico crocieristico e dell’import-export dell’automotive, l’80% dei traffici break bulk e più del 50% di quello delle Autostrade del mare e dei RoRo, oltre agli operatori del settore rinfuse liquide (dai depositi petroliferi a quelli di oli vegetali).
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