Weekend di Ognissanti, Anas prevede oltre 25 milioni di spostamenti sulle strade
I viaggi sono prevalentemente di breve e media durata, con un aumento del traffico atteso sulle principali arterie stradali.
L’Italia si prepara a un fine settimana di intensi spostamenti. Il ponte lungo che celebra la festa di Ognissanti si traduce in un vero mini-esodo che coinvolgerà l’intera rete stradale gestita da Anas, parte del Gruppo FS Italiane. Le proiezioni sono chiare: si attendono circa 25,7 milioni di movimenti di autoveicoli sull’asfalto tra oggi, venerdì 31 ottobre 2025, e la chiusura di domenica 2 novembre.
Questi numeri riflettono la natura stessa della festività, caratterizzata da viaggi di breve e media percorrenza, mirati principalmente a raggiungere i luoghi di origine e le località provinciali per visitare i cimiteri. Approfondiamo i giorni e le strade più trafficate durante queste giornate.
Ognissanti: previsto traffico intenso sulle strade italiane
L’incremento del traffico è una certezza che investirà la rete in modo progressivo. Le prime criticità sono state registrate nel pomeriggio odierno e continueranno a farsi sentire per tutta la mattinata di sabato, dovute ai veicoli che abbandonano i grandi centri metropolitani.
Tuttavia, l’attenzione degli operatori e degli automobilisti deve focalizzarsi sul pomeriggio di domenica 2 novembre. Sarà quello il momento di massima congestione, quando la totalità dei vacanzieri e dei visitatori si rimetterà in marcia contemporaneamente per i rientri verso le grandi città.
Gli itinerari che per primi sentiranno la pressione, specialmente tra venerdì e sabato, sono quelli diretti verso il Sud e le aree di provincia. Sotto i riflettori finiscono le grandi arterie costiere che disegnano il profilo della penisola, dunque l’Adriatica, la Tirrenica e la Jonica, insieme ovviamente alle vie di fuga principali dalle aree urbane.
I corridoi più critici dal Nord al Sud Italia
Più nel dettaglio, la mobilità si distribuirà su svariati assi strategici.
Nel Mezzogiorno, il monitoraggio è serrato sull’A2 “Autostrada del Mediterraneo”, l’asse vitale che tocca Campania, Basilicata e Calabria. A sud sono cruciali anche la SS 106 Jonica e la SS 18 Tirrena Inferiore in Calabria, le autostrade siciliane A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo, e la SS 131 Carlo Felice in Sardegna.
Passando al Centro Italia, i riflettori sono puntati sulla viabilità laziale che gravita su Roma: la SS 148 Pontina e la SS7 “Appia”, entrambe essenziali anche per raggiungere le località turistiche a sud della capitale e storicamente molto trafficate. Altrettanto rilevante è l’Itinerario E45 (comprendente SS675 e SS3 bis), che unisce il Nord-Est al Centro attraversando Umbria, Toscana ed Emilia Romagna. Da non dimenticare le lunghe direttrici litoranee: la SS1 Aurelia (Lazio, Toscana, Liguria) e la SS16 Adriatica (dalla Puglia al Veneto).
Infine, al Nord, si prevede intensificazione sui raccordi autostradali RA13 e RA14 in Friuli-Venezia Giulia, snodi verso i valichi internazionali. Saranno interessate anche arterie alpine e subalpine quali la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta, la SS309 Romea e la SS51 di Alemagna (tra Emilia-Romagna e Veneto).
L’appello di ANAS per la sicurezza stradale
I divieti per i mezzi pesanti
Per assicurare una viabilità fluida e sicura, si ricorda che i veicoli pesanti sono soggetti al divieto di transito in entrambe le giornate del weekend, sabato 1° e domenica 2 novembre, dalle ore 9:00 alle 22:00.
Rispettare i limiti di velocità ed evitare le distrazioni al volante
Claudio Andrea Gemme, amministratore Delegato di Anas, ha rivolto un appello accorato alla coscienza degli automobilisti, ribadendo un concetto chiave: “La sicurezza dipende dai comportamenti di ciascuno di noi”, esortando tutti coloro che si mettono in viaggio a rispettare scrupolosamente i limiti di velocità e le distanze di sicurezza, ma soprattutto a eliminare qualsiasi tipo di distrazione al volante, come l’uso del cellulare, indicato come la fonte di pericolo numero uno.
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