Giovannini: visione, strategia e politiche incisive per contrastare i cambiamenti climatici
“Il Recovery and Resilience Plan è un’importante occasione per virare verso lo sviluppo sostenibile e un forte aiuto per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione entro il 2050. In questo percorso è necessario che si mobilitino anche i capitali privati puntando su investimenti che riducano drasticamente le emissioni climalteranti e accelerino la transizione ecologica e digitale”.
Intervenendo alla Ministeriale dell’Ocse a Parigi il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha ribadito la necessità di accelerare affinché il rilancio economico dell’Italia sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale, a partire dal modo di progettare e costruire infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili e resilienti.
“L’azione del Ministero – ha aggiunto Giovannini – è sempre più coerente con il cambio del nome, da Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e oltre il 70% dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) possono essere classificati come contributo alla lotta contro la crisi climatica”.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu
Raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu e rispettare gli impegni presi con gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico richiede un’accelerazione dell’impegno finanziario a favore dei paesi in via di sviluppo e i Foreign Direct Investment (FDI) possono giocare un ruolo importante in questa direzione, dato che si stima che sia necessario mobilitare ogni anno 4 trilioni di dollari di investimenti pubblici e privati per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030.
“Occorre superare il concetto di esternalità ovvero di misure successive per mitigare gli effetti negativi di scelte di corto respiro – ha concluso Giovannini, richiamando l’importanza del ruolo dell’Ocse –. L’Organizzazione dà un forte e decisivo contributo, non solo in termini di orientamento delle politiche, ma anche in quanto fornitore di eccellenti basi di dati e di informazioni a supporto delle riforme e delle politiche di investimento orientate alla decarbonizzazione, all’aumento della qualità del lavoro, all’uguaglianza di genere, alla produttività e all’innovazione”.