Shipping and the Law: Grimaldi, fiduciosi nella riforma del Governo
“Siamo molto fiduciosi che questo Governo, che sta guardando a riforme importanti, e il ministro Lupi possano varare una riforma dei porto importante e valida che servirà al Paese”. Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma, si è espresso così così a margine di Shipping and the Law a Napoli.
“Non conosciamo ancora bene nel dettaglio la riforma – ha aggiunto Grimaldi – ma sappiamo che Lupi aprirà un tavolo con tutti gli stakeholders per farci capire gli obiettivi che vuole raggiungere. Lì noi daremo la nostra opinione su come perseguirli, anche tenendo presente che noi armatori siamo quelli che nei porti paghiamo tutti i costi”. Sull’accorpamento delle autorità marittime, Grimaldi ha aggiunto: “L’accorpamento potrebbe essere giusto in alcuni casi, ma, appunto, bisogna valutare caso per caso”.
Per l’armatore una riforma del settore è “molto importante per un Paese come il nostro che è un grande importatore di materie prime ed esportatore di prodotti nel mondo. Ricordiamoci il settore marittimo è responsabile del 90% dei traffici nel mondo. Durante una crisi che dura ormai dal 2008 e quindi da sette anni il settore armatoriale italiano ha tenuto molto bene, facendo aumentare la flotta e non riducendo l’occupazione”.
Grimaldi ha poi ricordato che la flotta italiana “non è mai stata così grande come in questi anni, tanto che come flotta di proprietà di imprese del proprio Paese, noi siamo al secondo posto in Europa dopo la Grecia e la quarta nel mondo dopo Cina, Grecia, Giappone e Italia. Il nostro settore per il Paese rappresenta una fetta concreta dell’economia anche perché con la proprietà delle navi si sviluppa una grande economia del mare, che fa trarre beneficio a tantissime categorie, dai broker, agli assicuratori agli operatori del settore, oltre agli equipaggi e, quindi, alla formazione di migliaia di giovani che poi lavorano a bordo”.
Il 15 ottobre si terrà l’assemblea generale di Confitarma a Roma; all’incontro parteciperanno anche il ministro Lupi e il presidente di confindustria Squinzi.