Porti europei: Eurostat, gli scali italiani sono poco competitivi
Nessun porto italiano compare tra i primi dieci della classifica stilata da Eurostat (l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea) all’interno del rapporto sui principali porti europei. Nonostante la posizione ideale dei porti della Penisola, nessuno degli scali riesce a tenere testa alla competitività di Rotterdam, Anversa, Amburgo, Marsiglia. Eurostat segnala che l’attività in Italia è consistente ma frammentaria. Nel 2012 l’Italia ha perso il 4,6% delle merci e il 6,3% dei passeggeri, si legge nel rapporto. La situazione descritta mostra che ad oggi si preferisce il passaggio da Rotterdam anche per andare nella parte Orientale dell’Europa, nonostante il percorso sia più lungo, grazie al fatto che la strada risulta più agevole.
Assoporti respinge la bocciatura Ue dei porti italiani e contesta il rapporto Eurostat. “Non è vero che la portualità italiana è emarginata: presenta eccellenze continentali, nel traffico di transhipment dei container, nelle crociere, nelle autostrade del mare, nella produttività – dichiara il presidente di Assoporti Pasqualino Monti -. I dati sono superati. Nel 2013 il traffico container è cresciuto del 5,7% nei porti italiani, quello dei passeggeri su navi da crociera del 5,1% avvicinandosi al record storico, i terminal di transhipment container sono in forte sviluppo (dal più 12% di Cagliari al più 14% di Gioia Tauro), e il porto di Trieste occupa la decima posizione nella top-ten europea”. Monti invita tuttavia a fare tesoro delle statistiche “per ribadire che senza una regia di sistema è grottesco parlare di porti non competitivi”.
“Sono sconcertato dal quadro che emerge dal rapporto Eurostat frutto di presupposti totalmente sbagliati – ha commentato Luigi Merlo, Presidente Autorità Portuale di Genova -, condivido quanto espresso da Assoporti, ma aggiungo che vorrei sapere quanto costa e da chi viene pagato uno studio che oltre essere datato è clamorosamente sbagliato. Basti pensare al porto di Genova che nel 2012 ha ottenuto il suo record storico nella movimentazione dei container superando i 2 milioni mentre gliene vengono attribuiti solo 1 milione 500 mila. C’è da domandarsi quale attendibilità possano avere realtà che commettano errori cosi clamorosi. È evidente che ci si attende un’immediata correzione del clamoroso errore mentre verificherò il modo migliorare per tutelare il porto di Genova in tutte le sedi. Una tale superficialità e una analisi compiuta su dati sbagliati che può avere effetti sul mercato non può essere sottaciuta e ignorata. Mi auguro che anche il Governo assuma una posizione netta e forte e di censura nei confronti di chi ha elaborato lo studio. È necessario comunque procedere celermente con la legge di riforma e aumentare la forza e l’autorevolezza in sede comunitaria con forti politiche di settore. Il rinvio dell’approvazione del regolamento europeo è stato un pessimo segnale”.