Zes Sardegna: da fine settembre operativo lo sportello digitale per gli investimenti
Consorzio industriale provinciale di Sassari (Cipss), dell’Oristanese (Cipor), della provincia Carbonia Iglesias (Sicip), del Nord Est Sardegna-Gallura (Cipnes), dell’Ogliastra, di Cagliari (Capic): 15 Comuni per una superficie di 2.700 ettari distribuiti sui territori.
Dalla fine di settembre sarà operativa la Zes Sardegna e a partire da allora le imprese intenzionate a investire nell’ottava zona economica speciale del nostro Paese potranno farlo utilizzando lo sportello unico digitale.
“La Zes si inserisce nell’alveo di una rivendicazione storica mondiale che oggi anche nella nostra Isola diventa realtà grazie all’importante lavoro della Giunta, che ha consentito di portare a compimento il piano Zes Sardegna – ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas –. La scelta operata in Sardegna è stata quella dei porti di rilevanza strategica, con la previsione di uno sviluppo circolare attorno al porto, espansivo ed espandibile”.
In sostanza Solinas ha spiegato che la strategia nella composizione della Zes è stata di optare per i principali porti e attorno a questi sviluppare una rete che comprende le zone industriali o le zone artigianali che abbiano una vocazione alla logistica, all’economia del mare, all’agroindustria.
L’impegno della Regione – ha spiegato il presidente Solinas – è fare in modo che fin da subito si possano connettere alle Zes esistenti altre aree strategiche.
Regime fiscale agevolato, credito di imposta e procedure semplificate
Tra le misure più impattanti per promuovere l’internazionalizzazione, la necessità di attrarre nuove imprese e nuove infrastrutture, l’incremento della competitività, l’aumento dell’occupazione, le imprese potranno beneficiare di:
- un regime fiscale di vantaggio con l’abbattimento della tassazione;
- la tassazione agevolata per investimenti e profitti fino a 100 mln di euro per investimento;
- il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali all’attività d’impresa;
- l’istituzione della zona franca doganale interclusa;
- le procedure amministrative semplificate;
- i dazi ridotti sulle importazioni.
Il credito d’imposta, con un’articolazione che a seconda delle dimensioni va dal 45 al 25%, è finanziato dal Fondo sviluppo e coesione, comporta una detassazione o uno sconto/rimborso dei vecchi debiti con l’erario.
Solinas ha anche ricordato che la Finanziaria 2021 ha introdotto una riduzione del 50% dell’imposta sui redditi a supporto degli investimenti per imprese che mantengano l’attività nella Zes per almeno 10 anni.