Lombardia, Piemonte e Liguria siglano un protocollo per lo sviluppo logistico del Nord-Ovest
Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e i presidenti delle regioni Piemonte, Sergio Chiamparino, Lombardia, Roberto Maroni, e Liguria, Giovanni Toti, hanno messo siglato un protocollo d’intesa per l’attuazione di iniziative strategiche per lo sviluppo della logistica nel Nord-Ovest dell’Italia.
Il protocollo è stato sottoscritto a conclusione dello svolgimento della prima giornata degli Stati generali della logistica del Nord-Ovest che si è svolta a Novara, organizzata dalle tre regioni per presentare un sistema integrato ed unitario in grado di competere con quelli dell’Europa settentrionale.
“Il Nordovest è un esempio per il Paese – ha commentato Delrio – e saluto con favore il coraggio di questi tre governatori. Lo proporrò anche all’area del Nordest, e alle cinque aree logistiche del Mezzogiorno”. L’inefficienza, ha riferito Delrio, costa all’Italia tra i 40 e i 50 miliardi di euro: “Fare sistema significa invece costituire l’elemento chiave per un vero sviluppo e oggi da qui viene un segnale molto forte per tutto il Paese. L’Italia può essere il pontile dell’Europa. Piemonte, Lombardia e Liguria dimostrano nei fatti che alleanze tra istituzioni e imprese sono possibili. E’ su questa strada che vogliamo puntare”.
L’assessore ai Trasporti e Infrastrutture del Piemonte, Francesco Balocco, ha voluto sottolineare che “le tre Regioni hanno una forte consapevolezza del valore dello sviluppo della logistica integrata per migliorare l’economia dei propri territori. La logistica sta diventando il centro di un sistema che ingloba la produzione manifatturiera ed il ruolo delle istituzioni è rafforzare questo sistema per fargli assumere un ruolo sempre più rilevante. La politica deve porre le basi per creare una vera competizione con i porti dell’Europa settentrionale”. Due, secondo Balocco, gli aspetti rilevanti: “Occorre una forte capacità di dialogo con le popolazioni, essenziale per cogliere tutte le opportunità economiche, e bisogna garantire lavoro: ma attenzione, non lavoro purché sia, ma lavoro giusto e di qualità. Perché bisogna avere il coraggio di dire che spesso nella logistica ci sono zone d’ombra che vanno cancellate”.
L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Liguria, Edoardo Rixi, ha spiegato che il Nord-Ovest genera il 37% del traffico merci italiano e che dai porti liguri passa il 53% del traffico di container nazionale per sostenere che “far ripartire i nostri territori vuol dire far ripartire l’intero Paese. Il completamento dei corridoi intermodali diventa quindi fondamentale per lo sviluppo. Non possiamo più perdere tempo e dobbiamo cogliere tutte le opportunità, come ad esempio l’apertura del Gottardo, per non rischiare di diventare marginali. Una scommessa da vincere – ha concluso – è vedere partire da Novara i treni merci diretti verso i porti del Mediterraneo”.
Durante la giornata sono intervenuti anche Paolo Foietta, commissario governativo della Torino-Lione, Iolanda Romano, commissario governativo del Terzo Valico dei Giovi, Maurizio Comoli, presidente del Cim di Novara, Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, Lorenzo Forcieri, presidente Ligurian Ports, Paolo Uggè, presidente di Conftrasporti, Alessandro Rocchi, segretario nazionale Filt Cgil, Mario Castaldo, direttore di Trenitalia Cargo, Giancarlo Laguzzi, presidente di Fercargo, Bernard Kunz, managing director di Hupac, Paolo Balistreri, vicepresidente del Gect Reno-Alpi, Gianpiero Strisciuglio, direttore commerciale della rete RFI, Ennio Cascetta, coordinatore della Struttura tecnica di missione del Governo per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza. Quest’ultimo ha ricordato che “il piano strategico del Governo prevede di aumentare del 50% in cinque anni il trasporto delle merci per ferrovia” ed ha evidenziato “l’inizio di una nuova stagione per le infrastrutture italiane, in quanto il superamento della Legge Obiettivo permette una valutazione tecnico-economica degli investimenti infrastrutturali e delle ricadute che possono determinare sul piano dei servizi, e quindi della logistica”.