Legambiente premia a Ecomondo le 22 Buone Pratiche di Ecosistema Urbano 2017
Dalla tramvia di Firenze e Palermo al piedibus di Trento, dal parco memoriale I’m a Tree al Grab di Roma passando per l’adozione collettiva delle antiche mura dell’Aquila. Sono 22 le esperienze e idee di cambiamento per città più dinamiche, sostenibili, vivibili e rispettose dell’ambiente premiate da Legambiente a Ecomondo 2017, la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile in programma fino al 10 novembre.
Si tratta di esempi virtuosi, messi in atto da amministrazioni, associazioni o cittadini, e che abbracciano tanti temi e settori: si va dalle buone pratiche legate alla mobilità sostenibile come ad esempio la tramvia T1 Firenze-Scandicci (lanciata nel 2010 e che registra 30mila passeggeri al giorno) o il sistema tramviario di Palermo (24 km di binari attivi dalla fine del 2015 che hanno contribuito ad un cambiamento negli stili di mobilità dei cittadini), il progetto partecipato del Grab che riguarda la città di Roma (Il Grande raccordo anulare delle bici ideato e promosso da una rete di associazioni, soggetti istituzionali e partner tecnici e che prevede anche la pedonalizzazione dell’Appia Antica), il piedibus Bambini a piedi di sicuri di Trento che coinvolge oltre 2mila bimbi; per passare al recupero e alla valorizzazione dei beni culturali come l’adozione collettiva delle antiche mura dell’Aquila. Ed ancora ci sono esempi virtuosi legati alla raccolta differenziata e al riciclo di rifiuti come il Riciclalabolario pensato dal comune di Pordenone che, tramite la piattaforma messa a disposizione sul proprio sito, aiuta e fornisce ai cittadini indicazioni per una corretta raccolta differenziata.
Pordenone, anche grazie a questo tipo di iniziative, è il comune migliore in Italia (dati Ecosistema Urbano Legambiente 2017) con oltre l’86% di Rd. E poi buone pratiche all’insegna della lotta allo spreco alimentare come il progetto Non Scado avviato in via sperimentale dal comune di Ragusa nel 2013 su idea del circolo di Legambiente e di due associazioni di volontariato cattolico, Vo.Cri e Mecca melchita, in collaborazione con la Fondazione per il Sud. Non scado si basa sul recupero del bene alimentare e non, rimasti invenduti, ma ancora perfettamente salubri e utilizzabili. Tra le best practices di Ecosistema Urbano troviamo azioni che riducono gli impatti ambientali, migliorano la qualità della vita in città, dimostrano che si possono avere aree urbane più sostenibili e innovative.
Tra le altre buone pratiche, il progetto Force di Genova che intende recuperare risorse che possono diventare nuovi prodotti o materie prime da reinserire nel ciclo tecnologico e biologico. Il comune ligure si occupa, in particolare, della filiera dei rifiuti legnosi. La “Sharing mobility al posto dell’auto blu” avviata dal Comune di Milano. Si tratta del primo embrione di “corporate car sharing” italiano. Insieme ad Atm e da Amat (Agenzia del Comune), l’amministrazione comunale ha dismesso quasi completamente il proprio parco auto (incluse quelle blu), distribuendo tra il personale, tessere del servizio di car sharing. E poi il Piedibus “Bambini a piedi sicuri”, un progetto avviato nel 2004 dal comune di Trento con il coinvolgimento di due scuole e che oggi interessa dodici istituti primari per un totale di oltre 2.000 bambini.
Tra le altre buone pratiche, c’è Veloce, la logistica a 220volt. Si tratta di una società, pubblica al 55%, che utilizza mezzi elettrici per il trasporto merci di Vicenza. Altra buona pratica che mette al centro i bambini, il nuovo campo giochi inclusivo inaugurato a Bolzano al termine di un percorso dal basso e partecipato avviato da Christine Janssen (fisioterapista del Servizio di Neurologia e riabilitazione dell’età evolutiva dellʼOspedale di Bolzano) e da un gruppo di genitori di bambini disabili, che hanno espresso l’esigenza di poter far giocare i propri figli, serenamente e in sicurezza, insieme agli altri bimbi. La coesione sociale è anche uno dei temi al centro di “Tutto il Mondo per Strada”, promosso da Legambiente, che intende dedicarsi alla raccolta dei micro rifiuti sparsi lungo le strade periferiche e instaurare una positiva relazione con i richiedenti asilo ospitati dal comune di Treviso.
Spazio poi alle buone idee, oltre al GRAB, “Una Bella Mossa per la mobilità nuova”, lanciato dalla SRM – Reti e mobilità, l’agenzia del comune e della metropolitana di Bologna per la mobilità e il trasporto pubblico locale. A Bologna la mobilità nuova non si paga. Ogni spostamento effettuato dai cittadini a piedi, in bici, in bus, in treno, con il car sharing e il car pooling fa guadagnare punti e la possibilità di vincere premi. Da aprile a settembre 2017, grazie a una specifica app, è stato possibile accumulare punti e guadagnare sconti e buoni spesa semplicemente preferendo uno stile di mobilità più sano, più moderno e più sostenibile.
E poi “la bici a flusso libero si parcheggia ovunque”, un’idea in fase di sperimentazione a Firenze. Niente stazioni, niente lucchetti, costi limitati (30-50 centesimi per mezz’ora), e tutto con una app. Questo tipo di bike sharing è operativo dall’estate a Firenze. 500 bici al debutto – portate progressivamente a 4.000 nel giro di poche settimane – un piano economico basato sulla stima di 20mila noleggi giornalieri. Sempre in tema di mobilità, premiato anche il Taxi sharing che costa (e funziona) come un bus. Attivo da ottobre 2016 a Napoli, si tratta di un servizio di navetta per trasporto collettivo con taxi al costo di 2,00 euro a persona per il collegamento di sette percorsi urbani di particolare interesse per la mobilità cittadina.
Ed infine #SmartME, l’internet delle cose e dei luoghi, frutto del lavoro dei ricercatori del Mobile and Distributed Systems Lab dell’Università di Messina in collaborazione con l’Industrial Liason Office ed il Centro Informatico di Ateneo. La soluzione #SmartME fa assumere agli oggetti presenti nella città un ruolo attivo e li fa interagire tra loro, con i cittadini e con la pubblica amministrazione secondo il paradigma dell’IoT, Internet of Things. #SmartME prevede la creazione di un’infrastruttura IoT mediante l’installazione di centinaia di sensori e attuatori in differenti punti del territorio comunale e lo sviluppo di una piattaforma open data in grado di raccogliere i dati provenienti da questa infrastruttura, elaborarli e utilizzarli per creare servizi alla cittadinanza.