L’aviazione europea riunita per un appello: “È ora di alzarsi per l’Ue”
Domani saranno sessant’anni da quando i rappresentanti di sei Paesi si riunirono a Roma e firmarono il trattato che fondò la Comunità Economica Europea, organismo che nel tempo si è progressivamente sviluppato e allargato nell’attuale Unione europea di 28 Paesi. Con il progetto dell’Ue chiamato a fronteggiare criticità senza precedenti e minacce alla sua stessa sussistenza, il settore dell’aviazione, attraverso nove associazioni che ne rappresentano l’intero spettro di attività – industria aerospaziale, compagnie aeree, aeroporti, aziende, operatori elicotteristici, fornitori di servizi per la navigazione aerea e sindacati – ha avvertito la necessità di ricordare alle persone i traguardi raggiunti dell’Ue nel trasporto aereo. Aci Europe, Asd Europa, A4E, Canso, Ebaa, Eha-Heli, Eraa, Iaca, Industriall Europa hanno inviato una dichiarazione congiunta ai capi di governo e ministri dei trasporti dei 27 Paesi Ue, così come alle istituzioni europee, per evidenziare come il Mercato unico dell’aviazione, costituito dell’Ue negli anni Novanta, abbia rimosso barriere normative ed economiche, creando un mercato completamente integrato per l’aviazione, basato su regole comuni tra gli Stati europei e oltre. Di ciò hanno beneficiato il miglioramento dei collegamenti e la prosperità del mercato che si è allargato a nuovi soggetti abbassando le tariffe per i viaggiatori e il trasporto aereo di merci. In considerazione proprio del ruolo e valore che il Mercato unico dell’aviazione rappresenta nello sviluppo economico e nella coesione sociale dell’Ue, gli stakeholder in rappresentanza dell’intero settore dell’aviazione oggi sentono il bisogno di rilasciare una dichiarazione unitaria, con un unico intento: alzarsi per l’Unione europea.
“Come aziende, e insieme ai nostri dipendenti, non possiamo permetterci di perdere la libertà, la certezza normativa, la connettività e prosperità rese possibili dal Mercato Unico dell’aviazione. Siamo consapevoli che questi vantaggi essenziali sono intrinsecamente collegati a sforzi e dinamiche politiche più ampie messe in campo dall’Ue. Per questo sentiamo l’esigenza di richiamare gli Stati membri a preservare, riformare e rafforzare l’Ue”.