Riscaldare le case con la metropolitana: ci prova Torino
Utilizzare la metropolitana per ottenere calore in inverno e rinfrescare gli ambienti in estate. E’ tutto vero e sarà possibile grazie a un brevetto del Politecnico di Torino che utilizza il “concio” presente nelle gallerie, integrandolo con tubi contenenti un fluido specifico per lo scambio del calore con il terreno circostante e il trasporto in superficie. In poche parole, sfruttando la geotermia, si tratta di utilizzare la struttura di calcestruzzo armato che riveste i tunnel, per diffondere negli edifici il calore naturalmente prodotto dal nostro pianeta.
Il primo “concio energetico” italiano si chiama ENERTUN e grazie alle sue potenzialità è stato finanziato dal Politecnico di Torino attraverso il bando Proof of Concept, dedicato alla validazione e prototipazione delle tecnologie. Il concio è stato installato a scopo sperimentale nella tratta Lingotto-Bengasi della linea 1 della metropolitana di Torino in fase di costruzione. Alla presentazione del progetto a Torino presenti Emilio Paolucci, vice Rettore per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino, Maria Lapietra, assessore ai Trasporti del Comune di Torino e Giovanni Currado, Amministratore Unico di Infra.To e inaugurerà il campo sperimentale realizzato nell’ambito di un progetto congiunto tra Politecnico di Torino, Infra.To e Consorzio Integra (CMC).
ENERTUN è un elemento strutturale prefabbricato e può essere impiegato nella realizzazione di gallerie scavate mediante TBM, le cosiddette ‘talpe’, trasformando la galleria stessa in un grande scambiatore di calore con il terreno per realizzare sistemi di condizionamento e riscaldamento degli edifici in superficie e per produrre acqua calda. Il progetto di ricerca consentirà di testare lo scambio termico del prototipo di galleria energetica nel sottosuolo torinese in vista di possibili applicazioni future, come ad esempio la linea 2 della metropolitana.
“La realizzazione di una galleria energetica consente di sfruttare il fatto che la temperatura del sottosuolo alla profondità di realizzazione dello scavo sia sostanzialmente costante tutto l’anno – spiega il professor Marco Barla, docente del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica del Politecnico -. Ad esempio a Torino risulta di 14°C, quindi molto più bassa della temperatura esterna estiva, mentre d’inverno è vero il contrario. Grazie ad una pompa di calore si può sfruttare questa differenza di temperatura per ‘spostare’ il calore da una parte all’altra, rinfrescando gli edifici d’estate e riscaldandoli d’inverno. Il concio ENERTUN consente lo sfruttamento intelligente di una fonte energetica locale e rinnovabile. Può trovare applicazione soprattutto nelle aree urbane, magari integrando la galleria energetica ai sistemi di teleriscaldamento. Si pensi ad esempio alla linea 2 della metropolitana di Torino che dovrebbe transitare in aree dove sono previsti nuovi insediamenti che potrebbero beneficiare del calore del sottosuolo, riducendone così l’impronta ecologica”.
“Abbiamo installato due anelli interamente costituiti da conci geotermici. È stato un lavoro impegnativo che ha richiesto oltre un anno e la collaborazione di molte persone. I primi dati raccolti dalla campagna sperimentale mostrano risultati molto promettenti, anche leggermente superiori alle valutazioni ottenute mediante i modelli numerici. La sperimentazione continuerà per un altro anno. Siamo molto fiduciosi di veder ripagati gli sforzi fatti”, aggiunge l’ingegner Alessandra Insana, dottoranda del Politecnico che sta seguendo in prima persona la sperimentazione in corso.
Il valore aggiunto di questa tecnologia risiede soprattutto nel fatto che si utilizza di fatto una struttura che sarebbe stata realizzata comunque. Viene così meno la necessità di scavare appositamente sonde e pozzi geotermici, con una conseguente riduzione dei costi complessivi.