Genova: Toninelli, la ricostruzione potrà partire solo dopo il dissequestro
“Le attività indispensabili per la ricostruzione non potranno che seguire al dissequestro dell’area”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, rispondendo al question time sulla scelta dei soggetti cui affidare la ricostruzione del ponte Morandi a Genova. Il ministro ha ricordato che “ad oggi l’area in questione è ancora sotto sequestro da parte della Procura ed oggetto di incidente probatorio. I lavori per la ricostruzione del ponte, pur volendo, non potrebbero pertanto partire oggi, se non pregiudicando gli esiti dell’indagine penale”.
“Voglio ribadirlo ancora una volta, il mio obiettivo, al pari di quello dell’intera compagine governativa, è quello di assicurare al martoriato territorio di Genova la ricostruzione quanto più veloce possibile del Ponte crollato, con
l’intransigente rispetto della legalità e della trasparenza”, ha aggiunto.
“Il sistema delle concessioni, costruito e alimentato dai precedenti governi, ha arricchito i concessionari in danno dei cittadini e ha mostrato gravi lacune in termini di sicurezza. Tutti ci ricordiamo il famigerato articolo 5 dello Sblocca Italia, discusso quando Lupi era al mio posto e poi abortito solo per la minaccia d’infrazione della Commissione europea; la norma consentiva una implicita proroga delle concessioni attraverso l’escamotage dell’unificazione di tratte autostradali contigue, mascherata da investimenti nuovi e dunque fonte di ulteriori guadagni per le concessionarie”, ha proseguito.
Il Commissario straordinario che il governo nominerà per la ricostruzione del ponte sul Polcevera, a Genova, “avrà il compito di porre in essere ogni azione necessaria per affidare, in osservanza della direttiva UE n. 24/2014, i lavori necessari al ripristino del sistema viario colpito dal crollo di quel tratto dell’autostrada A10, tristemente noto a tutti come Ponte Morandi – ha aggiunto il ministro -. Il Governo non interviene direttamente nella scelta del contraente – spiega Toninelli- ma pone al Commissario precisi paletti normativi, quantomeno per evitare che la scelta determini indebiti vantaggi competitivi nel sistema delle concessioni autostradali”.