Dl Semplificazioni: De Micheli, un piano con oltre 130 opere per un’Italia meno diseguale
“Il risultato del nostro lavoro servirà a rendere quest’Italia meno diseguale e rispetto anche alla discussione che si è animata in questi mesi sulla questione legata agli appalti, ai cantieri e alla strategicità delle opere, il decreto approvato questa notte ci consente si raggiungere sul fronte semplificatorio tre risultati importanti”, ha detto la ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, alla conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi sul dl Semplificazioni.
I tre aspetti menzionati dalla titolare del Mit riguardano il rafforzamento del codice degli appalti, soprattutto sulle sue questioni fondative, come la qualificazione, la trasparenza e la legalità, cui si aggiungono l’apertura di una finestra di deroghe per chi è pronto a partire, e un nuovo modello di commissari che avranno poteri nuovi rispetto alle precedenti norme che davano poteri ai commissari.
“Anche rispetto a dibattito che si è aperto nel Paese, e che abbiamo approfondito negli Stati Generali, mi sento di poter dire che siamo arrivati ad una sintesi, una sintesi che è Italia Veloce, il documento strategico per le infrastrutture del Paese, oltre 130 opere che hanno un obiettivo fondamentale: ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud e tra Est e Ovest”, ha aggiunto – in questo Paese passano dalle infrastrutture e arrivano alla vita delle persone, le infrastrutture come strumento di miglioramento della vita del Paese, e poi rendere più competitivo il sistema Paese”.
“Abbiamo approvato anche un elenco di 12 opere, il cui proponente è il ministero dell’Interno, che riguardano la sicurezza, ovvero un intervento su caserme che soprattutto nelle zone del Centro Sud andranno a rappresentare dei presidi di sicurezza e strategici per il nostro Paese.
ItaliaVeloce è il piano elaborato per sbloccare le infrastrutture italiane. I tecnici a supporto della ministra Paola De Micheli hanno redatto un progetto che movimenterebbe fino a 200 miliardi di euro di opere, di cui 130 già stanziati, da mettere in circolo per ravvivare la domanda interna e il Pil. Circa 113 per i nodi ferroviari, con metà delle risorse già assegnate.
Ecco alcune delle opere che figurano nella lista: nove dighe (di nuova realizzazione o per cui è necessaria la messa in sicurezza) in Sardegna; la Traversa Lago d’Idro in provincia di Brescia, l’Acquedotto del Peschiera per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento potabile e il Mose per la salvaguardia di Venezia.
Tra le opere ferroviarie figurano il raddoppio della Codogno-Cremona-Mantova; il completamento dei lavori del nodo ferroviario di Genova e il collegamento dell’ultimo miglio tra il Terzo Valico dei Giovi e il porto di Genova; il completamento del raddoppio della Genova-Ventimiglia e del raddoppio della Pontremolese; la chiusura dell’anello ferroviario di Roma; il potenziamento tecnologico e gli interventi infrastrutturali sulla linea Salerno-Reggio Calabria; la linea Palermo-Trapani via Milo; la realizzazione dell’asse AV Palermo-Catania-Messina; il potenziamento della linea Fortezza-Verona e della Venezia-Trieste; la linea Roma-Pescara; il completamento del raddoppio Pescara-Bari; la realizzazione delle opere relative alla tratta ferroviaria Napoli-Bari; la realizzazione nuova linea Ferrandina-Matera La Martella; il potenziamento tecnologico e gli interventi infrastrutturali della linea Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno.
Infine, tre le opere stradali e autostradali compaiono la A24-A25, la statale 106 Ionica, la Ragusana, il completamento della Orte-Civitavecchia con la nuova tratta Monte Romano-Civitavecchia; la Tarquinia-San Pietro in Palazzi; la Roma-Latina; il potenziamento a 4 corsie della via Salaria; il Ponte ad Albiano Magra (di competenza dell’Anas crollato in provincia di Massa Carrara ad aprile