Cantieri stradali fermi per Covid-19, Siteb: necessario sblocco
La manutenzione stradale ha ricevuto una battuta d’arresto a causa dell’emergenza sanitaria. A bloccare i lavori, esclusi in realtà dalle restrizioni perché considerati strategici, sono le lentezze burocratiche; a causa della diffusione del Covid-19 molti uffici hanno, infatti, rinviato l’approvazione e la firma di progetti cantierabili.
Il coronavirus ha frenato la ripresa del settore registrata dopo oltre un decennio di crisi, spiega l’Associazione SITEB – Strade Italiane E Bitumi, pubblicando la consueta analisi trimestrale sull’andamento del mercato. La produzione di conglomerato bituminoso (asfalto), principale indicatore delle attività di costruzione e manutenzione delle strade, ha raggiunto nel 2019 nuovamente i 30 mln di tonnellate, una quota che non si toccava da oltre 10 anni. Un incremento del 15% rispetto al 2018. Il trend positivo è proseguito anche nel primo bimestre dell’anno in corso con le vendite di bitume che hanno registrato un incremento del 23%. A marzo, in piena emergenza Covid-19, tutto si è fermato, le vendite di bitume hanno subito un crollo del 46% (vs marzo 2019).
L’Associazione SITEB – Strade Italiane E Bitumi, lancia un appello alle istituzioni nazionali e locali al fine di sbloccare i troppi cantieri stradali fermi.
“Occorre superare velocemente l’empasse collegata alla fase d’emergenza – sottolinea il Presidente SITEB Michele Turrini – e agire prioritariamente su due fronti: accelerare il pagamento dei debiti arretrati della PA agli imprenditori e superare la burocrazia che tiene ferme opere già decise. Lo smart working nel pubblico impiego, ha nei fatti rallentato molti lavori, allungando le procedure per l’ottenimento di permessi e certificazioni e rinviando l’esecuzione dei lavori. Non ultimo, riteniamo prioritario riconoscere alle imprese i maggiori oneri sostenuti per la sicurezza dei lavoratori, causata dall’emergenza coronavirus, tenendo ben presente che da ora in avanti tutte le lavorazioni subiranno necessariamente dei ritardi dovuti al rispetto delle nuove procedure. Per agevolare la ripresa dei lavori in questa fase andrebbe, inoltre, superato il Codice Appalti, già molto farraginoso per le amministrazioni locali in condizioni normali e accelerare le aggiudicazioni delle gare, dando tempi certi per la partenza dei lavori”.