La Turchia si avvicina al SAMP/T?
I responsabili del consorzio Eurosam (Mbda-Thales) e le aziende turche, Aselsan e Roketsan – rispettivamente Michel Vigneras, Faik Eken e Selçuk Yaşar – hanno firmato il 14 luglio scorso ad Ankara un Heads of Agreement (HoA) in base al quale verrà avviata, sotto l’egida del sottosegretariato per le industrie della Difesa (SSM), una cooperazione di lungo termine nel settore della difesa aerea e missilistica. L’accordo prevede in particolare studi di definizione per sistemi di lungo raggio da avviare nei prossimi mesi.
I futuri sistemi missilistici di Ankara saranno pertanto basati su tecnologie e sull’ “esperienza di Eurosam”, fa sapere il consorzio, maturata con il SAMP/T e sul missile Aster, in uso all’Esercito italiano e all’Aeronautica francese. “Il programma – prosegue Eurosam – sarà gestito in sinergia con le evoluzioni del sistema che si avranno in Francia e in Italia”.
L’Esercito italiano ha schierate due batterie SAMP/T in Turchia dal 2016 come contributo alla difesa missilistica del confine meridionale della Nato. “Questo accordo – ha dichiarato Michel Vigneras – è la dimostrazione dell’intenzione di rafforzare questo impegno. Sono fiducioso di poter costruire una cooperazione di lungo termine con l’industria della difesa turca”. Stando così le cose, Ankara sembrerebbe optare per il SAMP/T, anche se solo a marzo di quest’anno sembrava intenzionata ad acquisire sistemi antimissile russi, dopo aver cancellato, in quanto non integrabile con la difesa aerea della Nato, la commessa cinese, basata sull’HQ-9. Il sistema aveva sorpassato a sorpresa sia la proposta europea, che quella americana del Patriot PAC 3.