A400M: c’è la dichiarazione di intenti
Airbus ha firmato una declaration of intent (DOI) per rinegoziare, i dettagli non sono stati ancora definiti, lo schedule delle consegne del velivolo da trasporto A400M. L’accordo, firmato il 7 febbraio, tra Airbus l’Agenzia Occar e i sette Paesi partner del programma, riguarda anche una revisione dell’integrazione delle capacità tattiche del velivolo ad oggi mancanti. “Questo accordo servirà a mitigare i rischi e ad assicurare un futuro al programma, oltre che a dare una nuova base per valutare i (singoli) contratti”, ha fatto sapere il costruttore in uno statement. La DOI segue l’appello di Airbus fatto ai governi per rinegoziare i termini contrattuali (e le penali), che avrebbero messo in seria difficoltà l’intero gruppo. Al programma A400M, lanciato nel 2003 e costato circa 30 miliardi di euro, partecipano Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Turchia. Negli ultimi anni il velivolo (acquisito anche dalla Malesia) ha sofferto di forti carenze, specie per quanto riguarda la motorizzazione (gearbox), i sistemi di autoprotezione e le capacità di aviolancio. Secondo una fonte della Difesa tedesca, citata dalla Reuters, la Germania riceverà il suo 53° ed ultimo A400M nel 2026, sette anni dopo la pianificazione iniziale. Il programma ha ordini per 174 velivoli, mentre gli A400M consegnati finora sono 57. La prima nazione a ricevere il primo aereo di produzione è stata la Francia, nel 2013.