Passi avanti verso flotta condivisa di C-130J tra Germania e Francia, velivolo al centro del Logistic Meeting AM
Si è tenuto l’8 e 9 febbraio sulla 46ª Brigata Aerea di Pisa, contestualmente all’inaugurazione di due nuove strutture, l’“Italian Air Force C130J/C27J Logistic Meeting”, che ha trattato aspetti operativi e contrattuali delle flotte C130J e C27J, in dotazione alla base. Presenti, tra gli altri, il comandante logistico dell’Aeronautica militare, generale Gabriele Salvestroni, prossimo ad approdare in Netma (Nato Eurofighter and Tornado Management Agency). L’obiettivo dell’incontro – a cui erano presenti rappresentanti di Lockheed Martin, Leonardo e Avio GE, rispettivamente costruttori e motorista delle due piattaforme, che costituiscono, unitamente al velivolo KC-767A, la spina dorsale della flotta da trasporto, nonché uno dei migliori asset, specie da un punto di vista capacitivo, dell’Aeronautica militare italiana -, era la discussione e la rimodulazione dei contratti vigenti sulle flotte da trasporto della Forza Armata, nell’ottica dell’ottimizzazione dell’utilizzo degli assetti in linea, “con particolare riguardo – si sottolinea – alle nuove esigenze operative e addestrative dell’Aeronautica”.
E di C130J, utilizzato anche per il rifornimento in volo degli elicotteri (l’Italia ha fatto negli ultimi anni grandi progressi in tal senso, è stato un KC-130J ad eseguire nel 2015 a Pratica di Mare un rifornimento in volo in condizioni notturne con l’ausilio di visori del primo elicottero di produzione europea, l’HH-101A CSAR), si è tornato a parlare in questi giorni, a proposito dell’annunciata intenzione della Germania di voler costituire una flotta da trasporto congiunta con la Francia, basata sul velivolo della Lockheed, con l’intento finale di unirsi a quella, a guida olandese, di Airbus A330 MRTT (Multi Role Tanker Transport).
La nuova dichiarazione di intenti, i due governi stanno lavorando per arrivare quanto prima ad un accordo, arriva a circa un anno di distanza dalla decisione di Olanda e Lussemburgo (a cui potrebbero presto aggiungersi il Belgio e la Norvegia) di acquisire ed utilizzare congiuntamente l’A330 nell’ambito delle operazioni Nato. Oltre ad inquadrarsi perfettamente nel concetto di “pooling & sharing”, applicato nello specifico alle flotte da trasporto e rifornimento, la scelta franco-tedesca rappresenta una risposta alle pressioni degli Stati Uniti, espresse da ultimo alla ministeriale Nato di Bruxelles, affinché i Paesi dell’Alleanza aumentino le spese per la difesa fino a portarle al 2% del Pil.A spingere sulla questione ci sono state anche le difficoltà incontrate dai due Paesi sul programma A400M, di cui entrambi sono partner. Sia la Francia che la Germania sono state infatti costrette a pensare a piattaforme alternative, come il C-130J, per sopperire alle lacune del velivolo da trasporto europeo, ancora immaturo, da un punto di vista tattico, per poter essere rischierato in sicurezza in teatro operativo.
In particolare, la Francia sta prendendo quattro Hercules dal governo americano, che potrebbero salire di numero nei prossimi mesi. Per la Germania si parla dai quattro ai sei velivoli. Da ultimo Berlino avrebbe inoltre manifestato interesse per addestrare le proprie forze di terra con Repubblica Ceca e Romania.