ATR, conferma i risultati e guarda ai mercati regionali emergenti
Resi noti i risultati annuali della joint venture paritetica tra Airbus Group e Leonardo, ATR, che nel 2016 ha consolidato le sue posizioni sul mercato dei velivoli regionali. In particolare, gli ordini fermi per la serie -600 hanno battuto la concorrenza nel segmento fino a 90 posti, con 36 unità vendute (34 ATR 72-600 e 2 ATR 42-600), pari ad una quota di mercato del 35%. Nell’anno appena concluso, il costruttore, che dal 2010 macina risultati significativi, ha raggiunto il suo secondo miglior turnover di sempre, con 1,8 miliardi di dollari ed il terzo più alto livello di sempre in termini di consegne, arrivate a 80 velivoli. Il backlog del costruttore, di cui Leonardo vorrebbe acquisire il controllo totale, specie per rilanciare (ma soprattutto mantenere) il polo aeronautico campano, vede garantiti tre anni di produzione.
“ATR – ha dichiarato il numero uno della joint venture, Christian Scherer -, rimane la scelta preferita delle compagnie regionali, nonostante un anno di difficoltà registrate a livello globale nel mercato degli aerei regionali”. “I vantaggi economici – ha aggiunto – e la liquidità di mercato dei nostri velivoli rispetto alla concorrenza provano le basi del nostro successo”.
Nel 2016 ATR ha ricevuto il contratto più significativo, 12 ATR 72-600, da Avian Lineas Aéreas, compagnia argentina. La compagnia, controllata dalla sudamericana Synergy Aerospace, punta a iniziare i voli con la sua flotta di nuovi ATR -600 nel primo trimestre dell’anno, con il nome commerciale di Avianca Argentina, dopo aver concluso il processo di certificazione. Nel corso dell’anno altri ordini sono arrivati da Aeromar (Messico), Binter (Spagna), dal vettore di Papua Nuova Guinea PNG Air e dalla brasiliana Azul Linhas Aéreas. E il 2017 comincia con la consegna alla sussidiaria di Japan Airline, Japan Air Commuter, JAC, nuovo cliente di ATR, che ha appena ricevuto il primo ATR 42-600. Il vettore ha un ordine per altri otto aerei regionali, le cui consegne saranno completate in tre anni. Cosi come l’America Latina, anche il Giappone rappresenta un mercato dinamico per la crescita delle flotte regionali. Nel Paese è atteso un grande flusso turistico, si parla di 40 milioni di persone, entro il 2020. Il Giappone ospiterà infatti a Tokyo le Olimpiadi nel 2020 e i mondiali di rugby nel 2019.