A400M: LOI dall’Indonesia. A Madrid incontro al vertice tra Airbus e i Paesi partner
Dopo la Malesia, aumenta nel Sud Est asiatico l’interesse verso l’aereo da trasporto tattico A400M di Airbus Defence and Space. In occasione della visita ufficiale del presidente Francois Hollande, la società indonesiana Pelita Air Services ha firmato una lettera di intenti (LOI) avente ad oggetto una possibile acquisizione del quadrimotore turboelica. Il Paese potrebbe diventare così il secondo cliente dell’area, nonché di export del velivolo, dopo la cancellazione nel 2009 di una commessa da parte del Sud Africa. “L’A400M sarà in grado di supportare l’intenzione dell’Indonesia di dare vita ad un ponte aereo per redistribuire risorse attraverso l’arcipelago e di creare le basi per espandere la cooperazione industriale con Airbus Group”, hadichiarato a FlightGlobal Fernando Alonso, capo divisione velivoli militari di Airbus.
La LOI appena firmata apre la via ad una discussione sul numero dei velivoli che potrebbero essere acquistati e soprattutto sulla partecipazione industriale di Jakarta, che è già presente su alcuni programmi del costruttore europeo, specie per l’ala rotante. Intanto, i sette Paesi partner del programma (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Turchia) si sono incontrati a Madrid con il costruttore, che aveva rivolto un vero e proprio appello ai governi per tamponare le perdite dovute a ritardi ed extra costi. Airbus ha chiesto cooperazione “per fermare l’emorragia” che arriverebbe dalle penali, qualora si dovesse accollare “da sola” i costi di riparazione e sostituzione delle componenti difettose del motore. Le richieste pare siano state accolte con molta diffidenza dalla Germania e con minore ostilità dalla Francia, soddisfatta dall’impegno messo negli ultimi mesi nel cercare di recuperare sul fronte delle consegne. Ma si vedrà. Per adesso il montante del programma ha raggiunto i 30 miliardi id euro, contro i 20 previsti al lancio del programma. Per diventare redditizio se ne dovranno vendere, per alcuni addetti ai lavori, almeno 300 unità.