Air France contro l’introduzione di una eco-tassa annunciata dal Governo francese
Air France esprime netta disapprovazione nei confronti dell’annuncio da parte dei ministri francesi dell’Ambiente e dei Trasporti, François de Rugy ed Elisabeth Borne, di introdurre una eco-tassa che varia tra 1,5 e 18 euro sui biglietti per tutti i voli in partenza dalla Francia a partire dal 2020.
Questa nuova tassa – spiega la compagnia in una nota – penalizzerebbe in modo significativo la competitività di Air France, in un momento in cui l’azienda ha bisogno di rafforzare la sua capacità di investimento per ridurre più rapidamente la sua impronta ambientale, in particolare come parte della sua politica di rinnovo della flotta.
La Francia è uno dei Paesi con il settore del trasporto aereo più pesantemente tassato in Europa. Queste tasse – continua la nota – si aggiungono al carico particolarmente elevato della tassazione sui salari dei datori di lavoro delle compagnie aeree, mentre l’attività di Air France contribuisce all’1,1% del PIL nazionale francese, genera oltre 350.000 posti di lavoro e Air France è il principale datore di lavoro del settore privato nella regione parigina.
Questa tassa rappresenterebbe un costo aggiuntivo di oltre 60 milioni di euro all’anno per il Gruppo, vale a dire l’equivalente delle misure adottate durante la conferenza francese del trasporto aereo, volte a rafforzare la competitività del vettore di punta francese. Si tratterebbe di una misura estremamente penalizzante per Air France, di cui il 50% dei voli è operato fuori dalla Francia, e in particolare per la sua rete domestica, dove le perdite ammontavano a oltre 180 milioni di euro nel 2018. Inoltre, solo il mese scorso, il governo aveva stabilito di escludere la tassazione a livello nazionale a causa della concorrenza sleale che ciò causerebbe.
La decisione del governo è tanto più incomprensibile in quanto questa nuova tassa sul trasporto aereo andrebbe a finanziare, secondo quanto riferito, modi di trasporto competitivi, compreso il trasporto stradale e non la transizione energetica nel settore del trasporto aereo. Tale transizione avrebbe potuto essere facilitata sostenendo l’implementazione di industrie sostenibili per i biocarburanti o innovazioni dirompenti.
Il gruppo Air France è impegnato insieme a tutti gli operatori del settore a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 50% entro il 2050, in conformità con gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima. La compagnia ha contribuito al sistema di scambio di quote di emissioni dell’Unione europea (ETS) dal 2012 e contribuirà allo schema CORSIA per i voli internazionali a partire dal 2021, che rappresentano già 200 milioni di euro all’anno per il gruppo Air France-KLM entro il 2025.