Sardegna: la riforma del tpl attraverso la creazione di nuovi bacini di mobilità
“Una riforma del sistema dei trasporti locali nell’isola è necessaria ma non può prescindere da un punto fermo, cioè l’individuazione di un bacino del nord Sardegna“. E’ quanto ha affermato Nicola Sanna, sindaco di Sassari aprendo la tappa sassarese dell’assessore regionale ai Trasporti. A Palazzo Ducale, l’assessore Carlo Careddu ha incontrato sindaci, amministratori e rappresentanti delle associazioni di categoria del nord ovest Sardegna per spiegare loro l’idea di riforma su cui si basa il progetto del nuovo sistema di trasporto pubblico locale.
Un incontro dopo la prima uscita del 17 novembre scorso a Cagliari, che segna l’inizio di un tour per l’isola, con Anci e Cal Sardegna, per illustrare i contenuti della riforma e ascoltare le richieste dei territori. “Se vogliamo perseguire la creazione di un sistema ecosostenibile dobbiamo fare di tutto per incentivare il trasporto pubblico di massa”, ha detto Carlo Careddu prima di dare la parola ai tecnici che hanno preparato le linee guida della riforma. “L’obiettivo di questa serie di incontri è fornire elementi di conoscenza affinché tutti gli attori del processo possano partecipare, ciascuno con le proprie competenze, alla determinazione di una riforma importante che prevede la creazione di nuovi bacini di mobilità e dei relativi enti di governo. Le decisioni finali saranno assunte dal legislatore sulla base di molteplici vincoli e variabili normative, tecniche e politiche, una delle quali, per noi fondamentale, è quella della concertazione”, ha proseguito Careddu.
La riforma – fanno sapere – adotterà una delle tre ipotesi delineate dai tecnici: tre bacini (nord, centro e sud); due bacini (centro nord e sud); due bacini (nord e centro sud). Ogni bacino dovrà necessariamente contenere un’utenza minima di 350.000 abitanti e dovrà rispondere a un generale principio di sussidiarietà tra zone a domanda elevata e zone a domanda debole.