Genova, Fase2 mobilità: aiutare le aziende di trasporto e recuperare su utilizzo due ruote
La crisi sanitaria degli ultimi due mesi ha messo politici e amministratori davanti alla necessità di immaginare gli scenari post emergenza coronavirus per la mobilità urbana, soprattutto nelle aree ad alta densità abitativa, nelle aree metropolitane e in generale in quelle dove la presenza e quindi la flessione del trasporto pubblico soprattutto locale verosimilmente potrebbe creare difficoltà di spostamento.
La conferenza streaming promossa dal vicepresidente della Commissione Trasporti Diego De Lorenzis, “Superare le distanze – La mobilità urbana dopo l’emergenza Covid19″, a cui ha partecipato anche il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Traversi, ha riunito sindaci e assessori alla Mobilità di diverse città italiane con l’obiettivo di condividere misure adottate (o in fase di progettazione) per garantire il diritto alla mobilità dopo la fase di emergenza, con specifica attenzione a mettere a punto modalità di trasporto alternative e gli interventi necessari per evitare la congestione delle città.
Naturalmente nel giorno di inizio della Fase 2 la conferenza è stata anche occasione per fare il punto sulla ripartenza nelle varie città italiane e su quanto siano aumentati i flussi di viaggiatori.
A Genova – ha spiegato l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità Matteo Campora – non c’è stato un incremento cospicuo di cittadini in strada e il Comune confida che possa continuare il più possibile il ricorso allo smart working. L’assessore ha sottolineato il comportamento virtuoso e disciplinato della cittadinanza, che ha dimostrato grande senso civico e responsabilità rispettando le regole ma allo stesso tempo ha portato all’attenzione degli interlocutori politici – auspicando un prossimo intervento del Governo in questo senso – la difficoltà in cui versano le aziende di trasporto pubblico locale alle prese con un drastico calo degli introiti derivanti dalla bigliettazione: nel caso di AMT, l’azienda di TPL del capoluogo ligure, circa il 35% del bilancio annuale deriva appunto dalla vendita dei titoli di viaggio.
Gli amministratori sono praticamente tutti concordi sul fatto che questa Fase 2 sarà il periodo in cui bisognerà procedere con la pianificazione e realizzazione di interventi significativi, in vista della progressiva riapertura degli uffici e delle attività commerciali, nelle prossime settimane e del vero banco di prova rappresentato a settembre dalla riapertura delle scuole, che riporterà in strada e sui mezzi pubblici milioni di persone.
Dovendo ridurre la capacità di bus e treni per garantire le distanze di sicurezza e allo stesso tempo cercando il più possibile di evitare il ricorso massivo all’auto privata, inevitabilmente le amministrazioni saranno chiamate a progettare interventi per favorire e implementare il ricorso alla mobilità dolce, a mezzi di trasporto alternativi e sostenibili.
Il capoluogo ligure è rimasto abbastanza indietro rispetto ad altre città italiane sulla promozione della mobilità dolce. In passato si è ricondotto questo gap alla particolare configurazione orografica del territorio con molte salite e la presenza di vicoli stretti ma, indipendentemente da questo, l’attuale amministrazione sta cercando di recuperare il gap, anche replicando buone pratiche attuate con risultati positivi in altri Comuni nell’ottica di accelerare i tempi.
Entro giugno – ha confermato l’assessore – sarà terminata la realizzazione di due grandi piste ciclabili a Ponente e a Levante verso il centro città, che copriranno un totale di circa 30 km. A maggio, insieme agli incentivi annunciati dal Governo, anche dal Comune arriveranno bonus per l’acquisto di biciclette e monopattini e si pensa anche di incentivare l’uso dello scooter (uno dei mezzi già attualmente più diffusi in città) attraverso l’implementazione della disponibilità di scooter elettrici in modalità sharing. Prima dell’estate uscirà anche il bando per il servizio di monopattini in sharing.