Iata: cargo in rallentamento a marzo
Nel mese di marzo il traffico cargo – misurato in freight tonne kilometers (FTK) – è cresciuto dell’1,7% rispetto allo stesso mese 2017. Si tratta di una cifra che è cinque punti percentuali inferiore rispetto al risultato di febbraio e la più bassa da 22 mesi a questa parte.
L’aumento di capacità – misurata in AFTK (available freight tonne kilometers) – si è abbassato +4,4%, in diminuzione rispetto a +6,3% registrato a febbraio. Si tratta della prima volta in 20 mesi che la capacità cresce più della domanda.
Questa, in sintesi, la fotografia scattata dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) sullo stato del traffico cargo nel mese di marzo di quest’anno. Il forte rallentamento della crescita è dovuto principalmente alla fine del ciclo di rifornimento, durante il quale le aziende hanno rapidamente aumentato il proprio inventario per venire incontro alla domanda inaspettatamente alta. Del resto è del tutto evidente anche il rallentamento dei commerci a livello globale.
“È normale che la crescita rallenti alla fine di un ciclo di rifornimento. In maniera del tutto evidente ci troviamo di fronte a una situazione del genere – ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo Iata -. Guardando avanti, rimaniamo ottimisti rispetto al fatto che la domanda cargo aumenterà complessivamente del 4-5% quest’anno. Ma ci sono obiettivamente dei venti contrari da fronteggiare. Il prezzo del petrolio sta risalendo pesantemente e l’andamento della crescita economica è irregolare. Il danno più grande potrebbe essere a livello politico. Il rafforzamento delle misure protezionistiche sarebbe un autogoal per tutti i Paesi coinvolti, in particolare Usa e Cina”.
Tutte le aree geografiche hanno registrato un rallentamento del traffico cargo nel mese di marzo, con l’eccezione dell’America Latina – unica regione a migliorare la propria performance rispetto al mese di febbraio, con un +15,5% – e dell’Africa – alle prese con una diminuzione del 3,4%.
In Nord America i volumi cargo hanno registrato una crescita del 3,9%; in Europa dell’1%; il Medio Oriente dello 0,8%, in linea con il generale indebolimento della regione negli ultimi mesi.