Veicoli elettrici: in Inghilterra un progetto per la ricarica rapida
Diffondere la mobilità elettrica fino ad oggi limitata dall’autonomia dei veicoli e dall’assenza di un’infrastruttura di ricarica nazionale. Questo l’obiettivo di un progetto inglese, il primo di questo tipo nel Regno Unito, che rende possibile ricaricare la batteria in appena 30 minuti utilizzando la prima rete di ricarica rapida.
Il progetto porta la firma di Engenie, operatore nel settore delle ricariche per veicoli elettrici, e di Schneider Electric che ha fornito i terminali di ricarica rapida da 50KW in corrente continua. Le unità di ricarica rapida EVlink saranno installate nei prossimi mesi nelle aree di servizio stradali Roadchef, presenti in tutto il Paese, mentre il primo punto di ricarica è stato attivato nell’area di servizio Clacket Line di Roadchef, sull’autostrada M25. Per facilitare la vita agli ‘elettroautomobilisti’, per il pagamento della ricarica è stata preferita una tecnologia che prevede un pagamento a consumo invece di un pagamento con abbonamento così da consentire loro di pagare solo il costo dell’energia necessaria. Obiettivo, “trasformare il possesso di un’auto elettrica da una scelta di nicchia in un’alternativa senza compromessi al petrolio”, dichiara Jeremy Littman, amministratore delegato di Engenie, ricordando che una ricarica rapida di 30 minuti presso una delle nuove stazioni di ricarica può fornire l’energia necessaria per percorrere oltre 150 chilometri, con un risparmio che può arrivare al 75% rispetto al costo della benzina o del gasolio.
“Prima – aggiunge – se si voleva fare un lungo viaggio con un’auto elettrica bisognava sopportare lunghi tempi di ricarica, fino a 8 ore. Con una rete di punti di ricarica distribuiti sulle autostrade, questo svantaggio sparisce”. Per David Greaves, national business development manager per la mobilità elettrica di Schneider Electric, “le nostre stazioni di ricarica rapida permetteranno agli automobilisti del paese di usare le loro auto su grandi distanze senza lunghe e frequenti soste; sarà possibile ridurre l’impronta ecologica dei viaggi ma anche ottenere importanti risparmi economici”.