Tariffe autotrasporto in calo in Europa
Contrazione delle tariffe, domanda di trasporto merci debole e caro carburanti
Nel primo trimestre del 2025, le tariffe dell’autotrasporto in Europa mostrano una netta flessione, secondo i dati dell’indice Upply x Ti x IRU.
Contrazione delle tariffe, domanda di trasporto merci debole e caro carburanti: il mercato europeo del trasporto merci su strada si muove in un contesto instabile. Ecco tutti i dati aggiornati.
Secondo il report, l’indice delle tariffe contrattuali dell’autotrasporto è sceso a 131,1 punti, segnando un calo di 2,3 punti rispetto al trimestre precedente, mentre l’indice delle tariffe spot è calato più bruscamente, a 134,1 punti, con una diminuzione di 3,8 punti su base trimestrale. Tuttavia, su base annua si registrano lievi aumenti: +0,4 per le contrattuali e +1,6 per le spot.
Domanda trasporto merci in calo e incertezze tariffe autotrasporto
A incidere sul rallentamento delle tariffe dell’autotrasporto è innanzitutto la debolezza della domanda di trasporto merci europea.
Dopo il picco stagionale del quarto trimestre 2024, il mercato ha subito una frenata legata al rallentamento della spesa dei consumatori e al contesto macroeconomico instabile. Eurostat segnala un incremento minimo della spesa al consumo (+0,6% t/t), mentre un’indagine McKinsey evidenzia che 74% dei consumatori europei ha ridotto le spese, optando per retailer più economici.
In parallelo, la guerra commerciale globale ha contribuito a frenare le esportazioni e la produzione, generando per le tariffe e per l’autotrasporto una minore pressione sulla domanda di trasporto merci.
Questa dinamica ha colpito sia le tariffe spot, sensibili agli sbalzi di volume, sia quelle contrattuali, che restano più stabili ma non immuni al raffreddamento della domanda.
Carburanti in aumento, rallenta la crescita dei costi operativi
Altro fattore rilevante che incide sull’autotrasporto è il prezzo del gasolio, salito del 4,8% nel primo trimestre 2025, ma in discesa nelle ultime settimane. L’incertezza commerciale ha ridotto la domanda globale di petrolio, allentando la pressione sui prezzi dei carburanti.
Anche se i costi di esercizio si sono stabilizzati, la carenza di autisti di camion nel settore dell’autotrasporto resta una criticità.
Secondo IRU, in Europa mancano 426.000 autisti, un dato che frena l’espansione della capacità.
Il settore continua a scontare difficoltà strutturali nel ricambio generazionale, con scarse iscrizioni ai corsi per la patente professionale e condizioni lavorative ancora poco attrattive.
Autotrasporto: immatricolazioni e stipendio
Le immatricolazioni di mezzi pesanti sono calate del 16% su base annua e del 7% rispetto al trimestre precedente.
Unico segmento in crescita è quello dei camion elettrici a batteria, aumentati del 51% su base annua e arrivati al 3,5% di quota di mercato.
Intanto, lo stipendio degli autisti del settore autotrasporto aumenta in diverse aree: in Spagna si segnala un +5,1% per chi opera nel trasporto internazionale, mentre in Italia, dal 2025, nuovi accordi hanno garantito incrementi di oltre 500 euro mensili, soprattutto per compensare i tempi di attesa nelle aree di carico scarico.
Prospettive per l’ autotrasporto nel 2025: stabilità delle tariffe
Secondo Michael Clover (Ti), il mercato potrebbe mantenere tariffe per l’autotrasporto relativamente stabili per il resto dell’anno. La domanda resta debole e l’inflazione dei costi sta rallentando. Tuttavia, il quadro resta condizionato dalle tensioni geopolitiche e dal comportamento delle aziende, sempre più inclini a combinare contratti a lungo termine con l’uso selettivo delle tariffe spot per ottenere maggiore flessibilità.
Per Vincent Erard (IRU), l’autotrasporto europeo è a un bivio. Resilienza, sostenibilità e competitività devono convergere per alimentare un nuovo ciclo di crescita regionale. La chiave è nel supporto a PMI e investimenti a lungo termine, inclusi quelli per la trasformazione digitale e la decarbonizzazione.
Thomas Larrieu, CEO di Upply, osserva che l’attuale contesto incerto potrebbe accelerare il nearshoring, stimolando la domanda di trasporto su strada a livello regionale. Tuttavia, serve garantire partnership solide e durature tra committenti
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