Protocollo Alpi, Improta: fugati dubbi su competitività
“Il Governo ritiene che si sia riusciti, con la soluzione dell’ordine del giorno, a contemperare l’esigenza di pervenire alla ratifica anche del Protocollo trasporti, che, a differenza degli altri 11 protocolli di attuazione della Convenzione per la protezione delle Alpi, era stato stralciato in occasione dell’approvazione del disegno di legge di ratifica nel 2009, con l’opportunità di fugare ogni dubbio sul fatto che questo Protocollo potesse rappresentare per l’Italia, unico Paese per il quale l’attraversamento delle Alpi è vitale, essendo la sola via terrestre di collegamento con il mercato unico europeo internazionale, un ulteriore fattore ostativo per la propria competitività”. Così è intervenuto nell’Aula della Camera il Sottosegretario ai Trasporti Guido Improta nel corso della seduta in cui è stato poi approvato il Protocollo delle Alpi. “Due – ha proseguito Improta – gli ambiti rispetto ai quali le norme pattizie destavano le maggiori preoccupazioni per i loro potenziali effetti distorsivi e asimmetrici: l’impossibilità di costruire nuovi assi stradali transalpini e intralpini e l’internalizzazione dei costi esterni. Riteniamo utile ovviare a questi profili di incertezza con la soluzione proposta dalla Camera e, quindi, manifestiamo il nostro assenso nell’accogliere l’ordine del giorno proposto”.L’ordine del giorno cui il sottosegretario si riferisce nel suo intervento prevede una clausola interpretativa di salvaguardia allegata allo strumento di ratifica con cui si impegna l’Esecutivo a chiarire che le disposizioni dell’articolo 11 non pregiudicano la possibilità di realizzare.