CCNL: retribuzione, contrattazione collettiva e trasparenza salariale, delega al Governo nella nuova Legge 144/2025
Ecco cosa prevede la nuova legge a tutela dei lavoratori
La retribuzione dei lavoratori è al centro della Legge 26 settembre 2025, n. 144, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 230 del 3 ottobre 2025.
Il provvedimento delega il Governo ad adottare, entro sei mesi, decreti legislativi in materia di retribuzione, contrattazione collettiva e trasparenza salariale, al fine di assicurare compensi equi, rafforzare il ruolo dei CCNL e contrastare il lavoro sottopagato.
Obiettivi della Legge 144/2025
La nuova legge 144/2025 nasce per dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione, che garantisce a ogni lavoratore una retribuzione proporzionata e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa.
Il Governo è delegato a definire, tramite decreti legislativi, una riforma organica volta a:
- assicurare trattamenti retributivi giusti ed equi;
- combattere il lavoro sottopagato e le pratiche di dumping contrattuale;
- favorire il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro;
- promuovere la trasparenza retributiva e la tracciabilità dei contratti;
- rafforzare la partecipazione dei lavoratori e la vigilanza sulle cooperative.
Questi principi mirano a rendere effettivo il diritto costituzionale a una retribuzione equa, armonizzando tutele e livelli salariali in tutto il territorio nazionale.
CCNL: retribuzione minima
Il fulcro della Legge 144/2025 è l’individuazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) come riferimento per la retribuzione minima.
Il Governo dovrà stabilire, per ciascuna categoria, quali siano i contratti collettivi maggiormente applicati, considerando il numero di imprese e di dipendenti coinvolti.
I trattamenti economici minimi complessivi previsti da tali contratti diventeranno la base inderogabile della retribuzione, valida per tutti i lavoratori del settore, anche per chi non rientra in un CCNL.
In questo modo, la legge valorizza la contrattazione collettiva come strumento principale per garantire una retribuzione equa e uniforme, evitando l’applicazione di contratti “pirata” con salari più bassi.
Appalti e subappalti: obbligo di retribuzione conforme ai CCNL
Un capitolo rilevante della legge riguarda la retribuzione nei contratti di appalto e subappalto.
Le imprese che gestiscono servizi appaltati saranno obbligate a riconoscere ai lavoratori retribuzioni non inferiori a quelle stabilite dai CCNL più rappresentativi del settore di riferimento.
Le stazioni appaltanti dovranno effettuare controlli accurati per garantire il rispetto di tali standard retributivi, impedendo pratiche di concorrenza sleale e garantendo pari condizioni economiche tra i lavoratori coinvolti.
Rinnovi contrattuali e tutela del potere di acquisto della retribuzione
La Legge 144/2025 introduce anche la possibilità di adottare incentivi economici per favorire il rinnovo dei contratti collettivi nazionali e compensare l’erosione del potere d’acquisto delle retribuzioni.
Nei casi di contratti scaduti o settori non coperti da contrattazione collettiva, potrà intervenire il Ministero del Lavoro, fissando una retribuzione minima complessiva basata sui CCNL più affini.
Mira ad evitare blocchi retributivi e a garantire equità economica anche nelle categorie meno rappresentate.
Trasparenza salariale e controlli sulla retribuzione
La seconda parte della legge delega il Governo a sviluppare sistemi di trasparenza e monitoraggio sulle retribuzioni e sulla contrattazione collettiva.
Le nuove norme dovranno:
- potenziare lo scambio di informazioni tra imprese ed enti pubblici;
- introdurre banche dati condivise e strumenti digitali per i controlli;
- prevedere rendicontazioni semestrali pubbliche sulle attività ispettive;
- obbligare le aziende a indicare il codice del contratto collettivo nelle comunicazioni telematiche all’INPS e nelle buste paga.
L’obiettivo è creare un sistema trasparente e verificabile che garantisca la correttezza delle retribuzioni e la tracciabilità dei rapporti di lavoro.
Partecipazione dei lavoratori e vigilanza sulle cooperative
La legge promuove anche modelli di partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’impresa, favorendo una cultura di cooperazione e corresponsabilità.
Viene inoltre rafforzata la vigilanza sulle cooperative, con verifiche periodiche per accertare la reale natura mutualistica e prevenire abusi che incidono negativamente sulla retribuzione dei soci.
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