LessCARS: via alla Conferenza nazionale sulla sharing mobility
L’evento di apertura della 4° edizione della Conferenza nazionale sulla sharing mobility – organizzata dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility insieme a Deloitte, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) e Uber – è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione della mobilità urbana alla luce degli stravolgimenti causati dalla pandemia. Rappresentanti delle istituzioni, ricercatori ed esperti del settore si sono confrontati sulla necessità di cambiare mentalità e regole del gioco per ampliare il ventaglio delle soluzioni per riorganizzare i trasporti e le città in un momento di profondo ripensamento di abitudini e comportamenti a causa delle misure di contenimento del contagio a cui dovremo sottostare in un futuro più o meno prossimo.
L’incontro è stato anche occasione per presentare i dati dell’indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility per conoscere comportamenti e propensioni di viaggio in seguito all’emergenza Covid-19, svolta dal 20 aprile al 10 maggio, con la partecipazione di 12.688 cittadini di Roma, Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo, città dove sono presenti per l’appunto servizi di sharing mobility.
Complessivamente dal sondaggio emerge che due utenti su tre della sharing mobility non sono intenzionati a cambiare le proprie abitudini di spostamento in città continuando ad utilizzare i mezzi in condivisione e i servizi di sharing anche nel periodo post-confinamento. Maggiore fedeltà degli utenti è garantita ai servizi di bike sharing e scooter sharing, rispettivamente 69 e 66%. Bene anche il car sharing, con il 61% delle persone intervistate che si dicono pronte a utilizzare un’automobile in condivisione nella fase successiva al lockdown.
Per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in questa emergenza gli italiani hanno dimostrato di essere pronti per una mobilità diversa, più dolce, sostenibile, più green, che fa recuperare tempi e spazi al cittadino. E anche attraverso le parole del DG Energia, clima e qualità dell’aria, Giusy Lombardi, il ministero dell’Ambiente ha ribadito la propria apertura e disponibilità a lavorare in sinergia con le altre istituzioni per ridisegnare le politiche di mobilità nel nostro Paese, anche nel senso di implementare e incentivare la mobilità condivisa. Come è stato ad esempio nel caso dell’istituzione del programma sperimentale “Buono mobilità”, che rispetto alla sua formulazione originaria nel Decreto Clima, è stato ampiamente rivisitato e adattato al contesto profondamente mutato nel frattempo per essere riproposto nel Decreto Rilancio a maggio con una platea più ampia di opzioni e beneficiari.
Naturalmente un altro soggetto istituzionale impegnato in prima fila in questa fase di progettazione di nuovi interventi è il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Il sottosegretario Roberto Traversi e il direttore generale per i sistemi di trasporto a impianti fissi e il TPL, Angelo Mautone, hanno ribadito l’importanza di allargare e migliorare le politiche per favorire la sharing mobility che, insieme alla “micromobilità” – ha sottolineato il DG Mautone – rappresenta una sorta di “ultimo miglio” del TPL, un tassello dunque strategico e fondamentale su cui lavorare come integrazione e in complementarietà alle azioni messe in campo per il trasporto pubblico locale. Tra queste, il tavolo attivato presso il Mit per monitorare ed eventualmente migliorare e implementare i Piani urbani di mobilità sostenibile.
Proposte per i decisori politici e spunti di riflessione per il prosieguo della Conferenza sono emersi dai risultati dell’ultimo studio condotto sulla nuova mobilità post-pandemia da Monitor Deloitte, presentati da Luigi Onorato, partendo dall’impatto fortissimo su tutti gli attori coinvolti nell’ecosistema mobilità: Trenitalia stima perdite pari a 2 miliardi di euro rispetto al 2019, il settore automotive prevede un calo delle immatricolazioni del 37% (fattore che avrà importanti ricadute anche sul settore assicurativo ed energetico), il 42% dei lavoratori italiani afferma di aver subìto perdite di reddito sostanziali e il trasporto pubblico prevede entro fine anno perdite per 1,5 miliardi. In questo senso nessuno sarà escluso – clienti, operatori, Istituzioni – dall’esigenza di reinterpretare il modo con cui pensa alla mobilità, in un contesto che accelera i processi di evoluzione verso nuove forme e possibilità di spostamento (a Torino il traffico ciclabile durante la Fase 2 è aumentato del 335%; a Milano e Roma sono previsti entro l’anno 15.000 monopattini elettrici e bici in sharing) e richiede allo stesso tempo la definizione di un piano strategico in grado di valorizzare, integrare e ottimizzare le diverse soluzioni possibili (car sharing, noleggio a lungo termine, micro-mobilità).
In particolare un Piano strategico della Nuova Mobilità dovrà articolarsi su cinque pilastri: sicurezza e distanziamento sociale, modelli di mobilità intermodali (gestione “ultimo miglio”), interventi legislativi per regolarizzare nuove forme di mobilità, revisione infrastrutturale e, infine, monitoraggio digitale e condivisione dei dati tra pubblico e privato – operatori e Istituzioni – per efficientare la gestione di domanda e offerta.
La conferenza, che quest’anno avrà il titolo emblematico LessCARS, durerà 100 giorni e si svolgerà in modalità prevalentemente digitale attraverso il portale dedicato, permettendo una fruizione on-demand dei contenuti, delle interviste, delle tavole rotonde e di tutti gli approfondimenti prodotti.