Fondi per il TPL, il rapporto della Sapienza al Convegno ANAV
Stando a quanto riporta lo studio, il Fondo nazionale trasporti presenta un deficit strutturale di 830 milioni di euro l’anno rispetto al fabbisogno necessario per garantire un’offerta di servizi TPL adeguata.
È stato presentato oggi a Roma, nel corso del Convegno Nazionale ANAV (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori), un nuovo studio condotto dall’Università di Roma Sapienza.
Il rapporto, intitolato “L’adeguatezza delle risorse per il finanziamento del trasporto pubblico locale: il contesto e le proposte” e curato dal professor Giorgio Matteucci, è esito di un’approfondita analisi tecnica ed economica che ha evidenziato una significativa carenza di fondi per garantire servizi di trasporto pubblico locale (TPL) adeguato.
Metodologia di calcolo dei fabbisogni standard per la mobilità
Il fulcro di questa analisi risiede, nello specifico, nella metodologia adottata per la determinazione dei fabbisogni standard del trasporto pubblico locale, che sono stati calcolati come il prodotto tra i livelli adeguati di servizio (LAS) e i costi standard aggiornati.
I LAS, nello specifico, rappresentano la quantità ottimale di servizi di TPL (che includono autobus, treni, metropolitane e tram) che dovrebbero essere erogati; dimensionati in base sia alla domanda esistente sia a quella potenziale di mobilità.
L’obiettivo principale di questi livelli è assicurare l’accessibilità e l’universalità dei servizi TPL; obiettivo che può essere raggiunto attraverso una programmazione più efficiente del trasporto passeggeri da parte degli enti competenti.
Il divario economico attuale nel trasporto pubblico
Applicando tale metodologia, i risultati dell’analisi sono chiari: il fabbisogno finanziario annuale per sostenere in maniera appropriata l’attuale offerta di servizi di trasporto pubblico locale nelle Regioni a statuto ordinario ammonta a 10,59 miliardi di euro.
Le risorse attualmente stanziate, pari a 9,76 miliardi di euro, creano un deficit annuale di circa 830 milioni di euro. Questa significativa disparità evidenzia che le risorse attuali, a valere sul Fondo nazionale trasporti, non sono sufficienti a garantire un TPL che sia adeguato, equo ed efficiente per i cittadini.
Strategie per un TPL più efficiente e sostenibile
Il rapporto dell’Università Sapienza propone diverse strategie per migliorare l’efficienza del settore del Trasporto Pubblico Locale (TPL) e contenere il fabbisogno finanziario.
Le soluzioni principali identificate includono:
- Il miglioramento degli attuali coefficienti medi di riempimento dei mezzi: questo implica massimizzare l’occupazione media dei veicoli per rendere il servizio più efficiente.
- Il trasferimento modale dai servizi ferroviari agli autobus: una misura che si applicherebbe quando il numero di passeggeri non supera le 25 o 50 unità, a seconda della dimensione dei treni e in coerenza con i flussi di domanda.
- L’attivazione di servizi a chiamata per le aree meno densamente popolate: questa soluzione mira a fornire un servizio TPL più flessibile e mirato dove la domanda è più sparsa.
- L’aggregazione degli spostamenti tra comuni limitrofi: l’obiettivo è ottimizzare i percorsi e le risorse raggruppando i viaggi tra località vicine.
- La promozione del passaggio dal mezzo privato al trasporto pubblico: una misura per favorire una mobilità più sostenibile.
Secondo i ricercatori, l’implementazione di una pianificazione più razionale dei servizi, basata sui criteri indicati nel rapporto, potrebbe generare benefici significativi per l’intero sistema di trasporto pubblico, favorendo uno shift modale del 5% della domanda dal trasporto privato al TPL.
Questa trasformazione comporterebbe, inoltre, altri molteplici vantaggi, in particolare: un aumento della redditività dei servizi offerti, una riduzione dell’impegno di risorse pubbliche e, di conseguenza, un contenimento del fabbisogno annuo di settore, che potrebbe così scendere a 680 milioni di euro.
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