Autotrasportatori in sciopero in Corea del sud, Hyundai Motor taglia la produzione
Lo sciopero dei camionisti sudcoreani, proclamato all’inizio del mese di giugno, sta provocando significative conseguenze. La casa automobilistica sudcoreana Hyundai Motor ha dovuto tagliare ulteriormente la produzione.
L’azienda ha annunciato che la produzione sulle catene di montaggio nella città industriale meridionale di Ulsan è stata parzialmente paralizzata.
“Hyundai Motor sta monitorando da vicino la situazione e speriamo di riportare presto la produzione alla normalità per ridurre al minimo l’impatto sui nostri clienti”, ha affermato un portavoce di Hyundai Motor.
Funzionari governativi e sindacato dei camionisti sono ancora in trattative per porre fine allo sciopero, ma non hanno ancora segnalato alcun progresso. I camionisti coreani sindacalizzati hanno scioperato una settimana fa. Se lo sciopero dovesse durare più a lungo, potrebbe deteriorare ulteriormente le catene di approvvigionamento globali già tese dai blocchi legati alla pandemia in Cina e dalla guerra in Ucraina.
La Corea del Sud ospita i principali fornitori mondiali di semiconduttori, smartphone, acciaio, prodotti chimici e automobili.
Retribuzione minima e tutela per gli aumenti dei carburanti tra le ragioni dello sciopero
Il 7 giugno gli autotrasportatori sindacalizzati della Corea del Sud avevano proclamato uno sciopero generale per chiedere al governo la proroga del sistema di tariffe di trasporto che garantisce una retribuzione minima ai lavoratori del settore e li tutela dai significativi aumenti dei prezzi del carburante.
Alla mobilitazione ha preso parte la maggior parte dei 25mila iscritti al sindacato Cargo Truckers Solidarity, parte della Confederazione coreana dei sindacati del lavoro, oltre a numerosi autotrasportatori non iscritti al sindacato.
Gli autotrasportatori avevano minacciato il ricorso allo sciopero generale già il mese scorso, chiedendo la proroga oltre dicembre 2022 del sistema di Tariffe per l’autotrasporto sicuro introdotto nel 2020 per garantire condizioni di lavoro sicure e una retribuzione minima agli addetti del settore.