Buona partenza per Leonardo, a partire da marzo l’impatto del Covid-19
Buona partenza d’anno per Leonardo che a partire da marzo ha cominciato però a risentire delle conseguenze della pandemia da Covid-19, che ha portato ad un calo della domanda nel mercato civile, indotta dal severo rallentamento del settore del trasporto su scala mondiale, e a uno slittamento delle consegne per l’impossibilità da parte dei clienti di effettuare le fasi di test e accettazione delle macchine, con particolare riferimento ai velivoli ATR ed agli elicotteri civili.
“I risultati del primo trimestre 2020 sono stati in linea con le attese fino all’impatto del Covid-19 – ha sottolineato Alessandro Profumo, amministratore delegato della società -. Abbiamo reagito immediatamente alla pandemia con l’obiettivo prioritario di assicurare la piena tutela della salute e della sicurezza delle nostre persone, preservando la continuità del business e della produzione. Abbiamo rallentato ma mai fermato le attività essendo un business strategico per i nostri clienti nei paesi chiave. Non siamo ancora in grado di quantificare l’impatto del Covid-19 nel 2020, ma crediamo fermamente nei nostri solidi fondamentali e rimaniamo interamente focalizzati sull’esecuzione del Piano Industriale volto a creare valore per tutti i nostri stakeholder”.
Nel dettaglio, nel primo trimestre gli ordini risultano in aumento del 35,9%, a quota 3,42 miliardi di euro, grazie soprattutto agli Elicotteri e, in misura inferiore, all’Aeronautica. Il portafoglio ordini di conseguenza è salito a 37 miliardi e assicura una copertura in termini di produzione equivalente pari a circa 2,5 anni. In leggera flessione (-4,9%) invece i ricavi, che sono stati pari a 2,59 miliardi, soprattutto a seguito delle minori consegne attribuibili all’effetto Covid-19; l’Ebita che con 41 milioni di euro presenta un decremento di 122 milioni e l’Ebit, in diminuzione di 126 milioni a quota 30 milioni di euro. Il risultato netto è stato negativo per 59 milioni di euro e risente oltre che del peggioramento dell’Ebita, del maggiore impatto degli oneri finanziari