ACI: rapido impatto di Covid-19 su dati traffico di gennaio
Le statistiche mensili sul traffico mondiale del Consiglio internazionale dedgli Aeroporti (ACI) per gennaio mostrano che l’impatto dell’epidemia Covid-19 ha avuto un rapido effetto sul traffico passeggeri, in particolare nell’area Asia-Pacifico.
Il traffico passeggeri globale è cresciuto solo dell’1,9% a gennaio, in calo rispetto al +4,9% del mese precedente. La media sui 12 mesi ha raggiunto il +2,9%, temporaneamente sostenuta dalla crescita media osservata nel 2019.
La regione Asia-Pacifico stava già risentendo della crisi Covid-19 a gennaio, in calo dell’1,8% a causa di un significativo calo del traffico interno (-3,6%).
I risultati per l’industria del trasporto merci hanno mostrato un calo del 4,4% rispetto a gennaio 2019. I dati preliminari per il 2019 mostrano un calo annuo del 2,5%. ACI prevede che le interruzioni nelle catene di approvvigionamento e lo shock per l’economia globale scatenati dalle reazioni alla pandemia di Covid-19 causeranno un calo ancora maggiore. La media mobile a 12 mesi del mercato si è attestata al -3% a gennaio.
“Queste cifre mostrano che l’impatto dell’epidemia Covid-19 sull’aviazione è stato rapido, soprattutto nella regione Asia-Pacifico – ha sottolineato il direttore generale dell’ACI Angela Gittens -. L’industria aeronautica sta affrontando sconvolgimenti senza precedenti e la situazione richiede una risposta politica eccezionale per garantire la continuità e la sostenibilità delle operazioni aeroportuali.
Gli operatori aeroportuali stanno privilegiando innanzitutto la salute dei passeggeri e del personale e, mentre si spera che la crisi sanitaria globale possa rientrare molto prima della fine dell’anno, è possibile che l’impatto economico possa persistere nel 2021”.
Il traffico passeggeri internazionale totale ha continuato ad aumentare moderatamente a gennaio, raggiungendo il +2,7%, contro una media mobile a 12 mesi del +3,8%. Il traffico interno, particolarmente colpito dalla flessione in Asia-Pacifico (-3,6%) ed Europa (-1,5%) ma supportato dal forte mercato interno del Nord America (+4,8%), ha guadagnato solo l’1,3% rispetto ai risultati del 2019. Risultato decisamente contenuto contro una media sui 12 mesi del +2,3%.
Tra i principali mercati regionali, il Nord America ha registrato i migliori risultati, guadagnando il 4,1% soprattutto grazie alla forza del suo segmento domestico (+4,8%). L’Europa, nonostante abbia subito una tendenza al ribasso nel traffico interno, ha registrato un +2,2%. L’Asia-Pacifico stava già mostrando gli impatti della crisi Covid-19 durante il periodo, in calo dell’1,8% a causa di un significativo declino del traffico interno (-3,6%). Fino a gennaio, il traffico passeggeri in Medio Oriente non aveva ancora risentito significativamente della crisi sanitaria globale. La regione ha registrato un +7,7%, superiore alla media mobile a 12 mesi. La tendenza al ribasso dovrebbe iniziare a mostrarsi in Medio Oriente a febbraio.
Le medie dei 12 mesi hanno seguito lo stesso modello generale in altre regioni, con Nord America a +3,5%, Europa a +3,1% e Asia-Pacifico a +1,7%.
Il traffico passeggeri in Africa ha registrato una crescita dell’8,4%, superiore alla media dei 12 mesi. La crescita potrebbe continuare in Africa fino a quando non verranno pubblicati i dati di marzo.
Nonostante una performance abbastanza forte nel suo segmento domestico (+5,4%), l’America Latina-Caraibi è stata trascinata giù da un rallentamento del mercato internazionale – l’unico risultato negativo del mercato internazionale fino a questo punto. La regione ha registrato un +3% per il mese di gennaio, in calo rispetto alla media dei 12 mesi del +3,7%.
Per quanto riguarda il traffico merci, sia i segmenti nazionali che quelli internazionali hanno registrato risultati simili a gennaio, in calo rispettivamente del 4,4 e 4,5%. Il dato si pone in linea con la media degli ultimi 12 mesi del mercato internazionale (-4,4%), ma rappresenta uno spostamento significativo per il mercato interno, che ora si attesta al +0,1%.
Il principale motore di tale spostamento sono state le tendenze al ribasso sia in Asia-Pacifico (-9,3%) che in Nord America (-2,4%), che rappresentano la stragrande maggioranza del mercato globale delle merci. I volumi totali nelle due regioni sono diminuiti rispettivamente dell’8,1 e del 3,5% a gennaio, entrambi al di sotto della media degli ultimi 12 mesi (-3% e -1,6%). Il Medio Oriente è rimasto positivo a gennaio, a +0,5% con una media sui 12 mesi del -2,5%.
Anche l’Europa ha registrato risultati scarsi, -2,7%, in linea con la sua media degli ultimi 12 mesi (-2,4%), a causa di una flessione del 3% nel suo segmento internazionale. La contrazione in America Latina-Caraibi è stata dello 0,2%, registrando un miglioramento temporaneo rispetto alla media degli ultimi 12 mesi del (-3,9%). L’Africa è rimasta positiva a gennaio, con un +6% decisamente in crescita rispetto a una sui 12 mesi di +0,1%.
“Il costo finanziario della pandemia da Covid-19 sull’industria globale del trasporto aereo nel 2020 è in rapida crescita. Questa è una crisi in rapida e continua evoluzione e i governi devono agire con decisione e rapidità – ha aggiunto il direttore Gittens –. ACI World esorta l’industria aeronautica e i governi a riunirsi per garantire che l’impatto sia sopportato in modo equo e che le soluzioni siano eque e ragionevoli in modo da fornire il massimo impulso per una ripresa rapida ed equilibrata”.