ASI: l’esperimento mini-Euso in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale
È decollata questa mattina da Baikonur in Kazakhstan la capsula russa Soyuz MS-14 con a bordo mini-EUSO, il quarto dei sei esperimenti dell’Agenzia Spaziale Italiana ad arrivare sulla Stazione Spaziale Internazionale. Mini-EUSO (Multiwavelength Imaging New Instrument of Extreme Universe Space Observatory) è un telescopio di nuova generazione in banda ultravioletta (UV) per lo studio ed il monitoraggio di emissioni notturne di origine terrestre, atmosferica e cosmica, la cui ottica si basa sull’utilizzo di lenti di Fresnel. Gli obiettivi scientifici dell’esperimento includono la realizzazione della prima mappa notturna UV della Terra con risoluzione di alcuni km., lo studio di meteoriti, la ricerca di materia strana di quark, il monitoraggio e tracciamento di detriti spaziali per la realizzazione di future metodologie di rimozione basate su laser, la ricerca di raggi cosmici di Ultra-alta-energia e lo studio di bioluminescenza marina e del fenomeno del ‘mare latteo’ generato dal plankton.
L’esperimento, nato in cooperazione con l’agenzia spaziale russa Roscosmos, è coordinato da Marco Casolino, della Sezione di Roma Tor Vergata dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Università di Roma Tor Vergata, insieme al russo Mikhail Panasyuk dell’Università Statale di Mosca.
Lo strumento è formato da due lenti di Fresnel di 25 cm di diametro, un piano focale per la raccolta della luce costituito da 36 fotomoltiplicatori multi-anodo, due mini-fotocamere (operanti l’una nel visibile, l’altra nel vicino infrarosso) e un compatto sistema elettronico di acquisizione. Il peso totale dello strumento è di circa 30 kg. Una volta nello spazio mini-EUSO sarà posizionato su un oblò del modulo russo “Zvezda” per effettuare una campagna di osservazioni notturne dalla quota della ISS, ossia circa 400 km.
Prima di mini-EUSO sono arrivati sulla ISS NUTRISS, Acoustic Diagnostics e Amyloid Aggregation, mentre sono ancora da lanciare LIDAL, che partirà il prossimo 21 ottobre con una capsula cargo americana Cignus NG-12, e poi sarà la volta di Xenogriss, il cui decollo è previsto per il 4 dicembre a bordo della SpaceX-19. Tutti e tre gli esperimenti già a bordo della Stazione Spaziale sono stati avviati nelle loro diverse sessioni da Luca Parmitano.