T&E propone la chiusura dei piccoli aeroporti in perdita, si oppone ACI Europe
Quasi un quarto degli aeroporti europei serviti da Ryanair rischia di chiudere l’anno in perdita ed è sostenuto dal denaro dei contribuenti. E’ quanto rivela un’analisi condotta dal gruppo ambientalista Transport & Environment (T & E) che ha lanciato anche una proposta molto forte: la Commissione Ue dovrebbe chiudere tutti i piccoli aeroporti regionali incapaci di raggiungere la redditività entro un periodo di 5 anni e porre fine agli aiuti di Stato per gli aeroporti in perdita nella sua prossima revisione degli aiuti di stato, come ha fatto per le miniere di carbone all’inizio di questo decennio. Una proposta accolta con sgomento da Aci Europe, il consiglio degli aeroporti europei, per cui questa analisi
si basa su un’interpretazione erronea degli attuali orientamenti dell’UE in materia di aiuti di Stato nel settore dell’aviazione e di un totale inosservanza del valore sociale della connettività aerea. “Il documento T & E sta esaminando un certo numero di aeroporti che potrebbero ricevere aiuti di Stato che sono probabilmente in perdita – sottolinea Aci Europe -. Fornisce quindi solo un’istantanea dei probabili aiuti di Stato. Chiaramente, una politica solida non dovrebbe basarsi su un’istantanea né su presunzioni su ciò che accade in un mercato altamente competitivo.
Contrariamente all’immagine che la T & E sta dipingendo – continua l’associazione – l’obiettivo perseguito dagli orientamenti dell’Ue sugli aiuti di Stato del 2014 non era certo quello di eliminare gli aiuti al funzionamento per gli aeroporti in perdita, né di obbligarli a chiudere. In effetti, gli obiettivi delle linee guida erano di preservare “buoni collegamenti tra le regioni e la mobilità dei cittadini europei, riducendo al minimo le distorsioni della concorrenza nel settore dell’aviazione. Come parte di questo, le Linee Guida riconoscono espressamente la necessità di consentire – a condizioni e limitazioni rigorose – gli aiuti operativi agli aeroporti regionali più piccoli a causa delle questioni strutturali di redditività che stanno affrontando.
In effetti, questi aeroporti sono penalizzati sia dai maggiori costi per passeggero (a causa della mancanza di economie di scala) sia da minori entrate aeronautiche e commerciali per passeggero (a causa della stagionalità del loro traffico, delle aree meno densamente popolate e della base di clienti meno abbienti). Oggi il 71% degli aeroporti regionali più piccoli (con meno di 1 milione di passeggeri all’anno) sono in perdita.