Enac: pronti a raccogliere le sfide mantenendo alti i livelli di sicurezza
Il settore del trasporto aereo sta vivendo, in Italia più che in altri Paesi europei, un periodo particolarmente positivo. Nel corso del 2018 il traffico aereo è aumentato del 5,8% rispetto all’anno precedente arrivando a totalizzare quasi 185 milioni di passeggeri sugli scali nazionali. Una crescita di traffico che è stata accompagnata da un rafforzamento delle attività dell’Ente nazionale aviazione civile, sia per quanto riguarda la tutela dei diritti dei passeggeri sia per quanto riguarda la safety. Nel 2018 l’Enac ha ricevuto 5.867 reclami di mancato rispetto del regolamento europeo 261 del 2004 e ha avviato 81 sanzioni a compagnie aeree per un importo di 262.867 euro. Inoltre sono state effettuate 131 ispezioni su tutte le tipologie di aeromobile, in proporzione alla numerosità della flotta; le ispezioni effettuate ad aeromobili impiegati da operatori italiani, ma immatricolati all’estero, sono state 19. Sono i numeri del Rapporto e Bilancio sociale Enac, presentato questa mattina a Roma dal presidente dell’Ente, Nicola Zaccheo, dal direttore generale Alessio Quaranta e dal vice direttore generale Alessandro Cardi.
L’Enac ha anche aumentato l’impegno sui droni, ormai sempre più diffusi e utilizzati per servizi fotografici, televisivi, ispezioni di edifici, tralicci elettrici, oleodotti, lavorando in particolare su due aspetti: la definizione di criteri per autorizzare il loro impiego anche nelle condizioni più critiche, come ad esempio la vicinanza agli aeroporti; la definizione di criteri per operazioni in BVLOS (Beyond Visual Line of Sight), cioè oltre la portata visiva del pilota a terra (ed esempio per ispezioni di linee elettriche o gasdotti). Nel 2018 sono state valutate 3.502 dichiarazioni di operatori SAPR per operazioni specializzate, sono state emesse 585 autorizzazioni per operazioni specializzate critiche e 6 permessi di volo per SAPR di massa operativa maggiore di 25 kg.
Passi avanti sono stati effettuati anche nel settore dei voli suborbitali, la cui attività ha preso il via nel 2014 con l’accordo firmato tra Enac e FAA e poi rinnovato nel 2016 con la partecipazione dell’Agenzia spaziale italiana. Dal 2017 è operativo un gruppo di lavoro interistituzionale, Commercial Suborbital Transportation Task Force (CSTTF) che riunisce gli stakeholder istituzionali e industriali nazionali per lo sviluppo del quadro regolatorio per il trasporto commerciale suborbitale per lo spazioporto e per le relative operazioni.
“Entro l’estate – ha spiegato Cardi – dovremmo rendere disponibile lo schema di regolamento per lo spazioporto, che è già pronto in bozza, nel quale abbiamo individuato le procedure e le regole per la certificazione, in modo che il gestore possa fare gli investimenti necessari. Inoltre stiamo elaborando tutto ciò che serve per il volo, dalle procedure da seguire, alla gestione dei rischi che spero sia disponibile entro la fine dell’anno”.
Ma le sfide da affrontare sono ancora molte, a partire dal forte aumento di traffico previsto per gli anni a venire. “I dati mostrano che stiamo vivendo una straordinaria crescita ma dobbiamo essere pronti a raccogliere le sfide mantenendo alti standard di sicurezza, puntando sulla sostenibilità ambientale e assicurando i diritti dei passeggeri – ha sottolineato Zaccheo -. Su scala europea, si stima una crescita del traffico aereo nel 2040 del 53% rispetto ai dati registrati nel 2017. Ma senza un radicale cambio di passo nella programmazione della capacità aeroportuale su scala continentale, da qui al 2040, circa 160 milioni di passeggeri rischieranno di non poter essere processati presso gli scali europei”, ha aggiunto il presidente ribadendo che l’Ente, su richiesta del ministro dei Trasporti, ha già iniziato una revisione del piano nazionale degli aeroporti rilasciato nel 2014 e che il piano rivisto sarà presentato in autunno.
“È necessario definire – ha precisato – insieme a tutti gli attori strategici del settore, i nuovi obiettivi, le procedure e gli strumenti più efficaci per cogliere l’opportunità di giocare un ruolo di primo piano, a livello europeo e non solo, e raccogliere i benefici diretti e indiretti che lo sviluppo di questo settore produrrà, puntando prioritariamente sull’ottimizzazione di utilizzo delle infrastrutture esistenti, garantendo sempre i necessari elevati standard di sicurezza, qualità e rispetto dell’ambiente”.