Conclusa la Global Sentinel 2017
Si è conclusa l’Esercitazione Global Sentinel 2017, organizzata presso il Lockheed Martin Center for Innovation a Suffolk VA (Usa) dal Comando Strategico degli Stati Uniti.
L’esercitazione, a cui ha partecipato per la prima volta anche un team dell’Aeronautica Militare italiana, ha avuto l’obiettivo prioritario di sperimentare le modalità operative volte a favorire l’integrazione, la sincronizzazione e la collaborazione nel settore della Space Situational Awareness (SSA) tra i Centri Operativi di Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Italia e Stati Uniti. L’iniziativa ha rappresentato la prima esercitazione militare a livello internazionale nel settore della Space Surveillance and Tracking e ha favorito il rafforzamento delle relazioni tra i diversi Centri Operativi (SpOCs) presenti, in prevalenza gestiti dalle Aeronautiche Militari dei Paesi partecipanti.
L’elemento di novità nell’edizione del 2017 è stata l’introduzione nello scenario esercitativo di un FedSpOC (Federation Space Operations Center), ovvero di un centro operativo multinazionale, costituito dai rappresentanti di ciascun Paese, con lo scopo di coordinare e definire le priorità operative tra i diversi SpOCs. Ciò ha contribuito a dimostrare l’importanza, in questa nuova dimensione caratterizzata da una molteplicità di attori emergenti, di una funzione di ottimizzazione e armonizzazione dello sforzo (unity of effort), ma al tempo stesso ha anche fornito diretto riscontro di quanto complesso sia, ad oggi, tale obiettivo.
L’iniziativa è stata poi arricchita il giorno 28 Settembre dal Distinguished Visitors Day (DVDay), sempre presso il Center for Innovation della Lockheed Martin, a cui hanno partecipato, a livello di Ufficiali Generali, i rappresentanti dei Paesi partecipanti.
Per l’Aeronautica Militare era presente il Gen. B.A. Luigi Del Bene, capo del Reparto “Pianificazione dello Strumento Aerospaziale” dello Stato Maggiore Aeronautica. L’incontro, presenziato dal Maj. Gen. Nina Armagno, director del J5, Plans and Policy, di USSTRATCOM, è stato un momento per condividere, a livello strategico, gli indirizzi del settore, oltre che un’occasione per presentare i risultati preliminari dell’esercitazione.
“Il contesto spaziale evolverà nel prossimo futuro divenendo sempre più congested e contested, con un maggiore livello di minaccia – ha evidenziato il gen. Armagno -. Ciò impone una maggiore consapevolezza dei rischi associati al fine di garantire la disponibilità delle capacità space-based”. In tal senso, è stata evidenziata l’intenzione da parte americana di rafforzare lo strumento della cooperazione militare tra alleati, anche in tale dominio, mediante un concetto di Combined Space Operations (CSpO). Una sorta di “space coalition” di cui la capacità SSA diventa un fattore abilitante e una delle prime opportunità per sperimentare questo nuovo modello.
“L’importanza che iniziative come la Global Sentinel conducano a miglioramenti nell’attività reale che i Centri Operativi svolgono quotidianamente e, dal punto di vista più strategico, la necessità che il nuovo corso delineato dagli Usa trovi espressione in una concreta roadmap con il coinvolgimento delle Nazioni ad un adeguato livello” ha sottolineato il Generale Del Bene.
Tutti i partecipanti al DVDay hanno comunque concordato sulla rilevanza dell’iniziativa e sull’importanza di proseguire nel percorso fino ad oggi tracciato e supportato la proposta di un Multinational Space Collaboration Office che possa effettivamente dare concretezza alle aspirazioni di cooperazione internazionale nell’ambito della SSA, allo scopo di prepararsi al meglio per le sfide future.
La partecipazione all’esercitazione Global Sentinel 2017 ha rappresentato una opportunità significativa di consolidamento e accrescimento dell’attuale capacità di SST dell’ISOC, come centro operativo nazionale, le cui funzioni traducono in linguaggio operativo il concetto di estensione del Controllo dello Spazio Aereo tradizionale all’ambiente aerospaziale. In visione futura è ipotizzabile una concreta possibilità di ampliamento e passaggio dal concetto di Recognized Air Picture a quello di Recognized Space Picture, al fine di incrementare il livello di protezione e sicurezza dell’infrastruttura spaziale e conseguentemente delle operazioni sia militari che civili.