F-35: grande attività in Europa per il caccia della Lockheed
Studiare il comportamento del caccia una volta che il paracadute è stato dispiegato. Questo lo scopo dei primi test avviati sulla base di Edwards, in California, per testare le prestazioni dell’F-35A, anche in caso di frenata su piste secche o umide. Le prove, che seguono una serie di test effettuati al simulatore, saranno condotte dal velivolo strumentale AF-2, mentre i costi di sviluppo e di integrazione del parafreno, realizzato in materiali compositi e metallici, voluto da Norvegia e Olanda per far fronte ad eventuali condizioni meteorologiche avverse, come forte vento, basse temperature, scarsa visibilità e ghiaccio, saranno divisi tra i due partner europei del programma. A questo primo ciclo di prove ne seguirà un secondo nel 2018, sulla base di Eielson, in Alaska. L’aggiunta del dispositivo, che sarà alloggiato tra gli impennaggi verticali, comporterà un rinforzo della cellula del JSF e l’installazione di un monitor nel cockpit, che permetterà ai piloti di ricevere informazioni sull’azione di frenata. La Norvegia, che riceverà il primo F-35 a novembre 2017, ha inoltre raggiunto un accordo da 17,4 milioni di dollari, tramite Kongsberg Defence Systems, con il dipartimento della Difesa australiano per l’integrazione di capacità di guida terminale aggiuntive al missile stand-off Joint Strike Missile (JSM), concepito per missioni antinave e terrestri. In base al contratto, annunciato a inizio aprile, Kongsberg procederà all’integrazione e alla qualifica del nuovo sistema ESM (electronic support measure) a basso costo, sviluppato da BAE Systems Australia, che permetterà al missile, attualmente a guida inerziale, di localizzare, grazie ad un sensore passivo PRF, obiettivi sulla base della loro tracciatura elettronica. “La combinazione tra il sensore PRF con le immagini all’infrarosso, fornite dal seeker di Kongsberg miglioreranno notevolmente la capacità della piattaforma di identificare e geolocalizzare tutti gli emettitori di frequenze radio anche sulle grandi distanze”. Ha detto, Steve Drury, direttore BAE Systems aerospace.
Stando ai piani, la qualificazione finale del JSM è attesa per il prossimo anno. Gli Stati Uniti, partner del programma JSM attraverso Raytheon, hanno sparato il sistema d’arma lo scorso anno sul poligono dello Utah. Il test ha segnato una tappa importante per la “piena integrazione del missile sull’F-35”. Ha detto Eirik Lie, presidente Kongsberg Defence Systems.
Attorno al 2024 il caccia in versione convenzionale (CTOL) potrebbe vedere anche l’integrazione di un altro missile europeo, il Meteor di Mbda, dopo la decisione del Regno Unito di integrarlo sui suoi STOVL. Intanto, un F-35A ha fatto la sua comparsa in questi giorni sulla base RAF di Lakenheath, segnando il primo rischieramento in Europa per il JSF. Il caccia, proveniente dalla base di Hill, nello Utah, effettuerà attività addestrativa nelle prossime settimane con altri assetti si stanza in Europa, nell’ambito dell’ “European Reassurance Initiative”.
“Ospitare per la prima volta un F-35A rappresenta un’opportunità incredibile per l’USAFE e gli alleati”. Ha dichiarato il generale Tod D. Wolters, comandante US Air Forces Europe, Air Forces Africa, spiegando quanto sia importante per i tutti i partner del programma F-35 addestrarsi assieme per diventare un unico team “a difesa della sovranità delle nazioni alleate”. Il rischieramento su Lakenheath permetterà a piloti e manutentori USAF di studiare l’ambiente operativo europeo per “migliorare l’interoperabilità con i partner della regione”. Ha aggiunto Wolters. La trasvolata del caccia è stata supportata dall’Air Mobility Command e dal 100° Air Refueling Wing della Raf di Mildenhall con assetti C-17 e C-5.